Special Olympics: la “valanga” delle medaglie azzurre

Otto medaglie d’oro, nove d’argento e due di bronzo: questo il lusinghiero bottino di allori raccolti dagli atleti italiani di Special Olympics - il movimento internazionale dedicato allo sport delle persone con disabilità intellettiva - ai Giochi Mondiali Invernali appena conclusisi in Corea. E soprattutto, per ciascun partecipante, la grande vittoria di poter dire “Io ci sono!”
Mauro Martini, medaglia d'argento ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics, Corea 2013
Mauro Martini, primo medagliato azzurro ai Giochi Mondiali Invernali di Special Olympics, festeggia con alcune giovani coreane

«Non è tardata ad arrivare la valanga, quella che non fa paura, anzi! Dona tantissima gioia agli atleti Special Olympics e a tutti i loro fan. Parliamo della valanga di medaglie al collo degli Azzurri, a suggellare il loro percorso sportivo e di autonomia, ognuno diverso, ma accomunato dall’impegno e dalla determinazione».
È più che giustificato l’orgoglio con cui i responsabili della Sezione Italiana di Special Olympics – il movimento internazionale dedicato allo sport delle persone con disabilità intellettiva – commentano le prestazioni dei ragazzi azzurri, che stanno rientrando dalla Corea, dove hanno partecipato, a Pyeongchang, ai Giochi Mondiali Invernali, grande evento che ha potuto contare sulla presenza di quasi 3.000 atleti, 600 tecnici e 2.500 familiari, provenienti da oltre 100 Paesi.
Otto medaglie d’oro, nove d’argento e due di bronzo, è stato infatti il bottino dell’Italia nelle varie discipline, grazie alle vittorie di Mauro Martini (super G di snowboard), Roberta Quercioli (200 m corsa con le racchette da neve), Fabio Volpe (800 m corsa con le racchette da neve), Christoph Thaler (super G di sci alpino), Laura Magatelli e Daniele Silvestri (gigante di sci alpino), Chiara Berbotto (500 m e 4x1km di sci di fondo), Francesco Bolla, Stefano De Fanti e Stefano Serafin (4x1km di sci di fondo); ai secondi posti di Mauro Martini (gigante di snowboard), Alessandro Repetto e Paola Maffeo (200 m corsa con le racchette da neve), Michael Ellecosta (super G e slalom di sci alpino), Marta Mei e Marta Beretta (50 m e 100 m corsa con le racchette da neve), Alberto Cavallini (super G e gigante di sci alpino), Michele Pera (gigante e slalom di snowboard), Francesco Baggio (kilometro di sci di fondo); e ai terzi posti di Daniele Silvestri (slalom di sci alpino) e Chiara Berbotto (kilometro di sci di fondo).

Ma al di là dei trofei, è sempre bello anche leggere le storie di chi ha potuto vivere questa grande esperienza, nel sito internet di Special Olympics Italia, perché, com’è noto, il giuramento di questi atleti recita: «Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze», cosicché, come si legge nel sito stesso, «che sia la medaglia d’oro, d’argento o di bronzo, che sia solo la partecipazione, c’è comunque la grande vittoria di poter dire “Io ci sono!”. E nel particolare mondo di Special Olympics, quando a salire sul podio è un altro, che sia un amico, un compagno di avventura o un avversario, la reazione dei nostri fantastici atleti spesso ci sorprende». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: redazione@specialolympics.it.

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