Inserito all’interno dell’Istituto per Ciechi Francesco Cavazza di Bologna, il Museo Tattile di Pittura Antica e Moderna Anteros – cui è stato anche recentemente dedicato un ampio servizio, alla fine di dicembre, dal noto programma televisivo Unomattina di Raiuno – possiede più di cinquanta bassorilievi che traducono tattilmente alcuni dei maggiori capolavori dell’arte. In più, attraverso i suoi laboratori di modellazione e restauro, svolge una preziosa funzione riabilitativa, per chi abbia perso la vista in tarda età, o per chi, cieco dalla nascita, voglia comprendere nozioni come la prospettiva o le propozioni.
«Anteros – sottolinea Gennaro Iorio, responsabile per la Cultura dell’UICI di Bologna (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), che presso il Museo frequenta un corso di formazione alla cultura artistica ed estetica – è certamente un modello per tante realtà ed è il riferimento, come centro di consulenza, per numerosi musei che stanno cercando a propria volta di fornire percorsi di accessibilità e fruibilità anche per le persone cieche e ipovedenti».
Particolarmente importante, va ricordato, è il contributo dato in questi anni da Loretta Secchi, curatrice del Museo bolognese, che ha saputo tra l’altro formare una serie di guide cieche, capaci di condurre persone non vedenti e vedenti nella lettura dei bassorilievi. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: istituto@cavazza.it.