Tutelare i progetti terapeutici dei nostri figli

Tutto è tornato in discussione, come avevamo riferito nei giorni scorsi, rispetto all’accordo che sembrava avere risolto al meglio i problemi di quell’Ambulatorio CEM (Centro Educazione Motoria) di Roma, che segue da anni la riabilitazione di bambini e ragazzi con grave disabilità. E oggi, aderendo alla manifestazione promossa dai lavoratori di tale struttura, il Comitato Genitori chiederà di incontrare i vertici della Regione Lazio
Manifestazione per gli Ambulatori CEM di Via Ramazzini a Roma
Una delle tante manifestazioni promosse in questi ultimi due anni, per salvare gli Ambulatori CEM di Via Ramazzini a Roma

«Siamo consapevoli che l’attuale situazione dei lavoratori mette in grave pericolo la continuità e l’esclusività della relazione terapeutica tra operatori e bambini e tra operatori e ragazzi: per questo chiediamo garanzie affinché i nostri figli vengano tutelati e non debbano subire lo stravolgimento dei loro progetti terapeutici. Inoltre, in ottemperanza alla vigente normativa, nel nostro ruolo di familiari/tutori dell’utenza e di rappresentanza degli Associati, segnaleremo eventuali danni e/o disagi arrecati all’utenza e alle rispettive famiglie relazionando i fatti alla Procura di Roma».
Lo ha scritto in una lettera Sonia Di Lenarda, presidente del Comitato Genitori Ambulatori CEM (Centro Educazione Motoria) di Via Ramazzini a Roma, annunciando ai responsabili della Regione Lazio la partecipazione del Comitato stesso alla manifestazione organizzata per oggi, 7 febbraio (ore 14-20), dai lavoratori di tale struttura (presso la sede della Regione Lazio, Piazza Oderico da Pordenone). Scopo dell’iniziativa è quello di ottenere un incontro formale, per capire quali possano essere gli sviluppi dell’intricata questione.

Come avevamo ampiamente riferito, all’interno di un’intervista con Di Lenarda, la situazione di quegli Ambulatori CEM – che da anni seguono la riabilitazione di decine di bambini e ragazzi con gravi disabilità – appare tutt’altro che risolta, nonostante l’accordo sottoscritto lo scorso anno con la Croce Rossa Italiana, in base al quale la struttura avrebbe dovuto essere ceduta in comodato d’uso gratuito per trent’anni all’ASL RM D, con la Regione Lazio a farsi carico della gestione. Recentemente, infatti, è emerso dal Tavolo Tecnico di Verifica tra la Regione Lazio e i rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze e delle altre Regioni, che quell’accordo non sarebbe «validabile» e andrebbe «annullato». «A questo punto – aveva dichiarato Di Lenarda – è quasi superfluo sottolineare come la situazione sia diventata ormai paradossale ed estremamente logorante, sia per gli utenti che per i familiari. In pratica, ci sentiamo “ostaggi e strumenti” in un meccanismo di sola evidenza economica». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: sonia.comitatogenitori@gmail.com.

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