Nonostante il lancio di progetti meritori e innovativi, come il sistema Henable ZTL, applicazione (App) per smartphone e tablet ideata da Ferdinando Acerbi, che sta ottenendo buoni riscontri e della quale ci eravamo ampiamente occupati lo scorso anno, purtroppo non si può dire ancora risolto al meglio – in mancanza di un archivio dati nazionale – il problema dell’accesso alle ZTL (Zone a Traffico Limitato) del nostro Paese, da parte delle persone con disabilità munite di contrassegno.
A tutt’oggi, infatti, resta per lo meno macchinoso e disagevole l’iter necessario ad evitare le sanzioni conseguenti ad accessi non autorizzati; infatti, è necessario comunicare in anticipo l’intenzione di accedere alla ZTL di un Comune diverso da quello di residenza, inviando di volta in volta alla Polizia Municipale di esso i dati del veicolo e del titolare del contrassegno, con allegata copia dei relativi documenti, laddove richiesto.
A puntare anch’essa sulla tecnologia, proponendo una collaborazione direttamente alla Società Autostrade per l’Italia, è ora l’Associazione abruzzese Diritti Diretti, già nota per le sue positive iniziative in àmbito di turismo per tutti e di cultura accessibile.
In sostanza, l’idea è quella di provare a risolvere il problema, tramite un sistema simile a quello del Telepass autostradale. In caso per altro di mancata risposta da parte di Autostrade per l’Italia, Diritti Diretti provvederà comunque a divulgare la propria proposta, per individuare ogni altro possibile partner finanziario e tecnologico che sia disponibile a sostenerla. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@dirittidiretti.it.