Marche: un accordo pieno di omissioni e inesattezze

Lo dichiarano i promotori della campagna marchigiana “Trasparenza e diritti”, insieme al CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela), riferendosi a un recente accordo sulla programmazione sociosanitaria tra la Regione e i Sindacati CGIL, CISL e UIL, che innanzitutto non prende affatto posizione rispetto alle contestatissime Delibere prodotte nell’estate del 2013 dalla Giunta Regionale

In primo piano ruota di carrozzina, sullo sfondo altre persone con disabilità che protestanoSono ormai molti mesi che il nostro giornale si occupa di quelle contestatissime Delibere prodotte nell’estate dello scorso anno dalla Giunta Regionale delle Marche (1011/13 e 1195/13), riguardanti la regolamentazione dei servizi sociosanitari, che hanno via via prodotto una serie di fortissime proteste – nella Regione e anche a livello nazionale -, da parte di organizzazioni di utenti, volontariato, cooperative, enti gestori e Comuni, fino all’imponente manifestazione del 26 novembre davanti alla sede di Ancona della Regione, con una successiva mozione del Consiglio Regionale che aveva impegnato la Giunta al ritiro o alla sospensione di quei provvedimenti. A seguito delle proteste, inoltre, era stato anche istituito, nel mese di settembre, un tavolo di confronto, che però di fatto non ha mai iniziato a lavorare, facendone sospettare la sola funzionalità a far cessare le proteste.

Dopo tutto ciò, quindi, non possono non dirsi «sconcertati – i promotori della campagna marchigiana Trasparenza e diritti, insieme al CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela), organizzazioni cui aderiscono un’ottantina tra Associazioni, Cooperative e anche Enti Locali – per quell’intesa sulla programmazione sociosanitaria tra la Regione e i Sindacati CGIL, CISL e UIL, caratterizzata da alcune significative inesattezze e omissioni».
«Lascia infatti quanto meno perplessi – si legge in un comunicato -, soprattutto da parte sindacale, che in una fase di grande incertezza, in tema di servizi sociosanitari, dopo le Delibere della scorsa estate e ciò che avevano prodotto, si definiscano in questo modo accordi per un’area che riguarda migliaia di persone (disabili, persone con demenza, soggetti con disturbi psichiatrici), senza mai prendere posizione rispetto ai contenuti di quelle stesse Delibere, la prima delle quali – lo ricordiamo – prevede strutture fino a 60 posti, prefigurando il ritorno a superate forme di istituzionalizzazione, mentre la seconda riduce gli oneri a carico della sanità, aumentando le quote a carico di utenti e Comuni. Si tratta di contenuti ripetutamente giudicati come inaccettabili da tantissime organizzazioni, anche a livello nazionale, che da mesi chiedono appunto il ritiro delle Delibere 1011/13 e 1195/13».

Rispetto ancora al comunicato che ha reso noto l’accordo tra Regione Marche e forze sindacali, si annotano altre «gravi inesattezze in tema di cure a domicilio e assistenza residenziale per anziani non autosufficienti e soggetti con demenze», cosicché, per tutti questi motivi, la Campagna Trasparenza e diritti e il CAT Marche chiedono alle Segreterie Regionali di CGIL, CISL e UIL, di «dire con chiarezza da quale parte stanno», ricordando ancora gli effetti di quelle Delibere, ripetutamente documentati, su migliaia di persone della Regione. (S.B.)

Un approfondimento sui contenuti del recente accordo tra Regione Marche e forze sindacali è disponibile nel sito del Gruppo Solidarietà. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: trasparenzaediritti@gmail.com.

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