Benessere, partecipazione e nuovi percorsi economici, sociali e ambientali sostenibili, da intraprendere per uscire dalla crisi: sono questi i temi al centro di Benessere e partecipazione. Le risposte della politica, i percorsi delle politiche, il ruolo del Terzo Settore, in corso di svolgimento sino al 23 febbraio a Salerno, primo seminario interregionale della nuova edizione di FQTS 2014 (Formazione Quadri del Terzo Settore), il percorso di formazione per i responsabili delle associazioni di Terzo Settore che coinvolge le Regioni del Sud Italia e delle Isole (Basilicata, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Il precedente biennio di FQTS (2012-2013) aveva visto la partecipazione di circa cinquecento volontari, provenienti principalmente da organizzazioni di volontariato, dei quali la maggior parte al di sotto dei 40 anni e con una forte presenza femminile (52,44%).
La tre giorni di Salerno – che chiude il percorso dello scorso anno e rappresenta il primo momento pubblico della nuova edizione del progetto – parte da una riflessione sulla comunicazione sociale, intesa come strumento per promuovere una cultura e uno stile di vita improntati al rispetto dei diritti e della solidarietà.
In particolare, uno spazio importante riguarda la presentazione di una ricerca sugli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile (BES), realizzata lo scorso anno dal Laboratorio di Ricerca Azione di FQTS. Negli ultimi anni, infatti, il dibattito sulla misurazione del benessere degli individui e delle società è emerso prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica; inoltre, la crisi attuale ha imposto una riflessione sullo sviluppo di nuovi criteri statistici che guidino tutti i protagonisti, politici e sociali, verso una nuova prospettiva di welfare, fondata sul principio di sussidiarietà e sul protagonismo della società civile.
L’indagine, basata su un campione di 3.346 soggetti – il 57,9% dei quali residenti nelle sei Regioni del progetto formativo -, ha quindi la finalità di delineare una mappa dei bisogni e delle aspettative relative al benessere individuale e collettivo, anche in relazione alle caratteriste sociali dei partecipanti.
Accanto al PIL [Prodotto Interno Lordo, N.d.R.], dunque, il BES, questione decisiva per la politica nazionale e locale, perché far crescere il benessere e la soddisfazione dei cittadini significa dare un nuovo valore allo sviluppo economico in un quadro di sostenibilità sociale.
Un focus dell’incontro di Salerno è dedicato poi specificamente al Terzo Settore meridionale, letto in una prospettiva di interazione con il bacino del Mediterraneo, un dialogo che consenta di attivare progetti di co-sviluppo e democratizzazione, condividendo esperienze, culture, processi sociali e imprenditorialità, capaci di fare del Mediterraneo il laboratorio di un nuovo modello di sviluppo, fondato sul protagonismo delle comunità locali e sullo scambio di risorse e opportunità.
In generale, il filo conduttore della tre giorni è dato dalla Carta Costituzionale, con un’analisi del ruolo che il Terzo Settore può giocare, accanto a Stato e Istituzioni, per alimentare le relazioni e la solidarietà tra i cittadini e sui territori.
«Tutto questo – sottolineano infatti i promotori del percorso formativo – non può prescindere da una visione per l’Italia che dia attuazione al patto costituzionale. Nel nostro Paese equilibri e legami sociali si sono spezzati, è cresciuto il divario civile tra Nord e Sud, in termini di capitale sociale, accesso ai diritti, alle risorse, alla conoscenza; intere generazioni stanno mancando l’appuntamento con il mercato del lavoro e con l’intero sistema della sicurezza sociale e della partecipazione democratica nell’ottica di una redistribuzione sussidiaria. Uscire dalla crisi non vuol dire solamente superare una momentanea flessione finanziaria, ma ricomporre un orizzonte condiviso e affermare un patto di coesione fondamentale per la società. Il Terzo Settore, nella sua complessità di cittadini singoli e associati, gioca un ruolo di primo piano nelle politiche di welfare e nell’economia del Paese, per la sua rilevanza sociale, economica, produttiva. Un ruolo che deve essere quindi riconosciuto e valorizzato».
Il programma di Salerno prevede la presenza di autorevoli esponenti del mondo istituzionale, della comunicazione e del non profit, tra i quali Enrico Giovannini, ministro uscente del Lavoro e delle Politiche Sociali; Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno; Arnaldo Chianese della Consulta del Volontariato presso il Forum Nazionale del Terzo Settore; Emma Cavallaro, presidente della ConVol (Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato); Stefano Tabò, presidente di CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato); Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore; Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON il Sud; Giovanni Anversa, giornalista RAI; Salvatore De Mola, sceneggiatore televisivo; Stefano Trasatti, direttore responsabile dell’Agenzia «Redattore Sociale».
Il Progetto FQTS – ricordiamo in conclusione – è promosso dal Forum Nazionale del Terzo Settore, dalla Consulta del Volontariato presso il Forum stesso, dalla ConVol e da CSVnet e si avvale del finanziamento della Fondazione CON IL SUD. (A.M.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it (Anna Monterubbianesi).