«È vero – sottolinea Pietro Bacecchi, dirigente scolastico dell’Istituto Compensivo Crema 2 (Cremona), citando il poeta Fernando Pessoa (“Nessuno comprende l’altro. Siamo isole nel mare della vita; tra noi si inserisce il mare che ci limita e separa”) – il contesto sociale che appartiene alla nostra epoca ci ha ridotti a realtà insulari, autoreferenziali, egocentricamente incapaci di produrre e di trovare senso. La scuola, però, può essere uno dei pochi argini rispetto a questa deriva, ma solo se ha la volontà di intercettare i bisogni e la capacità di trovare risposte che non ignorino il versante umano delle situazioni. Solo, cioè, se non è unicamente autocentrata sui propri saperi disciplinari, ma presenta una forte vocazione sociale che la inserisca nel territorio come centro educativo in grado di catalizzare risorse, opportunità e proattività».
Ci eravamo già occupati lo scorso anno di questo plesso scolastico lombardo, per parlare delle sue tante iniziative in àmbito ad esempio di ippoterapia, pet therapy, musicoterapia e acquaticità, promosse in collaborazione con agenzie, enti e associazioni del proprio territorio.
Torniamo ora a farlo ora, per raccontare un altro recente progetto, all’insegna dell’inclusione e della solidarietà, che ha coinvolto alunni, insegnanti, genitori, nonni, parenti e amici, presso le scuole dei quartieri di Ombriano e Sabbioni, che con la collaborazione del Comune di Capergnanica, hanno mobilitato tante persone, per produrre quadrati di lana (20 centimetri di lato), successivamente assemblati, allo scopo di ottenere simpatiche coperte patchwork, donate all’Associazione torinese L’Albero di Greta, che sostiene le famiglie di bimbi e bimbe affetti da CDKL5 (o sindrome di Hanefeld), variante della più conosciuta sindrome di Rett, rispetto alla quale, però, ha un esordio più precoce e può colpire sia i maschi che le femmine.
«Anche nella nostra scuola – spiega Bacecchi – abbiamo una bambina con questa sindrome e sperimentiamo pertanto quotidianamente le difficoltà di chi deve fronteggiarla in tutte le sue criticità e con tutti i punti di domanda che pone».
Per l’occasione, dunque, le insegnanti della Scuola Primaria e Secondaria di Primo grado di Ombriano – in testa le professoresse Elisa Casali e Roberta Iubini e la maestra Ausilia Cella – hanno creato un vero e proprio laboratorio serale di maglia, molto attivo e partecipato. Dal canto loro, alcune alunne del plesso di Via Rampazzini hanno aderito a un ulteriore laboratorio extracurricolare, immediatamente prima dei corsi di lingua, cultura e civiltà romena, aperti all’intero territorio cittadino e non solo, che pure caratterizzano la Scuola Secondaria di Ombriano.
L’assemblaggio dei quadrati di lana – realizzati con tecniche, colori e fili diversi da persone diverse, che a volte avevano già lavorato insieme, mentre altre volte non si conoscevano neppure – ha prodotto un vero e proprio mosaico di sensibilità, che si sono unite per un obiettivo di alto valore sociale.
«Un altro poeta, Paul Claudel – conclude Bacecchi – ha scritto che “se non bruceremo più d’amore, gli altri moriranno di freddo”. Che cosa dunque di meglio di una coperta per trasmettere quel tepore, ma specialmente quel calore umano di cui tutti, in primis i bambini meno fortunati, abbiamo consciamente o inconsciamente bisogno? Ci è sembrato questo il modo migliore di iniziare una nuova avventura del nostro Istituto Comprensivo, di riconfermarci “Scuola amica dei bambini e dei ragazzi” e di lavorare con il territorio, unendolo intorno al valore importante della solidarietà. Perché solo così anche noi riusciremo a non morire di freddo!». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: direzione@iccremadue.gov.it.
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