Con le Sentenze 484/14 e 488/14, depositate il 14 febbraio scorso, la Sezione Staccata di Catania (Seconda Sezione) del Tribunale Amministrativo (TAR) della Sicilia ha accolto il ricorso di due famiglie di alunni con disabilità della Provincia di Messina, reintegrando le ore di sostegno che erano state tagliate e condannando l’Amministrazione al pagamento delle spese.
Si tratta però di «Sentenze che ci non fanno gioire – dichiara Maria Vitale Merlo, segretario provinciale per Messina di SFIDA (Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità) – in quanto i Giudici hanno rigettato la richiesta di risarcimento danni, non sulla base di un diritto leso, bensì per la “carenza di risorse finanziarie […] derivanti dalle misure di c.d. spending review adottate dal Governo in ogni settore dell’attività amministrativa”».
«Ci sembra pertanto oltremodo evidente – sottolinea ancora Vitale Merlo – l’incapacità dell’Istituzione Scolastica che è preposta a favorire l’inclusione dei soggetti più deboli e dell’Istituzione giuridica che, contraddicendosi, riconosce il diritto leso anche dinnanzi a “contingenti esigenze della finanza pubblica”, citando in tal senso la Sentenza 80/10 della Corte Costituzionale, ma non ne riconosce il danno, pur manifesto, sempre per “carenza di risorse finanziarie”».
«Purtroppo – conclude il Segretario Provinciale di SFIDA – sulla disabilità si ripercuote il fallimento di una società incapace di manifestare un equilibrio di comportamento e di giudizio proprio da parte di quelle Istituzioni preposte a garantire l’assistenza, l’istruzione, l’educazione e l’inclusione. Come SFIDA, auspichiamo pertanto che, a livello istituzionale, si possano trovare delle figure preparate, responsabili, disponibili e che abbiano il “coraggio” di ribaltare questo momento di profonda sfiducia in cui versano le famiglie che vivono la disabilità». (S.B.)
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