Si chiama Job Trainer Disability ed è un apprezzato programma sperimentale avviato qualche mese fa a Reggio Emilia, a cura del Centro Servizi PMI (Piccole e Medie Imprese) dell’Emilia-Romagna, sostenuto dal finanziamento dell’Unione Europea (Programma Leonardo), con la prospettiva anche di esportarlo in altri Paesi (Austria, Malta, Spagna, Turchia).
In sostanza, il progetto – che si concluderà alla fine del 2015 e che si avvale della supervisione della Federazione Autism Europe – è centrato sulla formazione di “semplificatori” (insegnanti, educatori, tutor ecc.), che affianchino persone con disturbi dello spettro auitistico o con altre disabilità psichiche o intellettive, nella fase di transizione dalla scuola al lavoro.
Un’iniziativa, quindi, del tutto meritoria, in un panorama quanto meno desolante, come quello del lavoro delle persone con disabilità (e ancor più con disabilità intellettive), che ha addirittura portato, nell’estate del 2013, a una sonora bocciatura del nostro Paese, da parte della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, tramite una Sentenza nella quale si è stabilito che l’Italia «non ha adottato tutte le misure necessarie per garantire un adeguato inserimento professionale dei disabili nel mondo del lavoro e la invita a porre rimedio a questa situazione al più presto». (S.B.)
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