In piena (e tormentata) discussione per l’approvazione del Bilancio di Previsione per il 2014 della Regione Veneto, una delegazione della FISH locale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha incontrato Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio Regionale e rivolto un appello a tutti i Consiglieri, chiedendo innanzitutto di onorare l’impegno unanimemente assunto il 13 dicembre 2011, con la Mozione votata allora allo scopo di «garantire diritti e servizi adeguati ai cittadini non autosufficienti e con disabilità».
Successivamente è stata consegnata copia delle oltre 13.000 firme raccolte in calce a una petizione lanciata qualche mese fa (e tuttora aperta), «per cambiare la politica sociale e sociosanitaria, garantire le prestazioni, porre fine all’irragionevolezza e sollevare dall’incarico l’assessore regionale contro i servizi sociali». Qui in calce ne riportiamo integralmente il testo.
Per l’occasione, infine, il presidente della FISH Veneto Antonino Russo ha elaborato il seguente messaggio, rivolto anch’esso al Presidente del Consiglio Regionale del Veneto e a tutti i Consiglieri. (S.B.)
«Al Presidente del Consiglio Regionale del Veneto
Ai Consiglieri Regionali,
Vi inviamo questa breve nota sul Bilancio di Previsione 2014, pregandovi di ricordare in primo luogo l’impegno che avete assunto alla fine del 2011 con noi associazioni, con noi persone con disabilità e familiari, con noi cittadini di questa Regione. Lo avete consapevolmente assunto dai banchi della maggioranza e della minoranza, vi chiediamo di onorarlo.
Non abbiamo bisogno di raccontarvi cosa accade nelle sette Province del Veneto perché le notizie che ogni mattina arrivano nella vostre caselle di posta elettronica raccontano i nostri drammi. Raccontano di Comuni e Aziende ULSS che cercano di evitare i tagli alle prestazioni sociali e sociosanitarie e che non riescono nell’impresa di rendere compatibili i bilanci con i costi dei servizi.
È trascorso un altro anno di dura sopravvivenza. I diritti umani, i livelli essenziali di assistenza, sono ormai una lotteria senza vincitori, dove anche i “gravissimi” subiscono la riduzione delle prestazioni. La crisi economica colpisce tutti pesantemente, meglio accontentarsi, ci viene detto in modo esplicito.
I servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali perdono i pezzi. Si riducono le attività e i giorni di frequenza nei Centri Diurni, si negano i progetti di assistenza per la Vita Indipendente e l’Aiuto Personale, si nega l’ADI [Assistenza Domiciliare Integrata, N.d.R.], si nega l’assistenza domiciliare, si rende meno serena la vita di chi non può più trascorrerla nella propria abitazione.
La Giunta elude i problemi invece di affrontarli, l’Assessorato ai Servizi Sociali è assente, la Sanità è stata rinviata agli “esami di riparazione”.
La Legge Finanziaria e di Bilancio per il 2014 non presenta alcun intento riformatore, si aspetta la ripresa dell’economia con fatalismo, quasi non fosse possibile fare altro. Il presidente Luca Zaia afferma che “non si può fare di più”.
Noi invece pensiamo che si possa e si debba fare di più. Pensiamo che il Bilancio di Previsione debba fornire una risposta finanziaria in grado di interrompere la perversa spirale della riduzione lineare delle prestazioni sociali e sociosanitarie. Pensiamo che sia possibile e doveroso incrementare il Fondo per la Non Autosufficienza, il Fondo Indistinto per le Politiche Sociali dei Comuni e i Fondi Sociali.
Bisogna favorire l’accesso ai servizi domiciliari e diurni e porre un freno all’istituzionalizzazione. Il sistema della domiciliarità non potrà altrimenti decollare e senza un forte intervento in tal senso la residenzialità diventerà inevitabile.
Pensiamo che tutto questo debba trovare un’immediata concretizzazione nel Bilancio di Previsione, anche per impedire l’esplosione dei costi.
Purtroppo invece di investire si è preferito tagliare, invece di programmare i servizi indispensabili si è preferito cullare l’idea che bastasse far compartecipare le famiglie al costo dei servizi per risolvere il problema delle liste d’attesa. Invece di sostenere le famiglie nell’encomiabile impegno assistenziale, si è fatto ricorso all’insulto, al confronto si è preferito il conflitto.
Ora serve una svolta. Chiediamo al Consiglio Regionale di renderla evidente con il Bilancio 2014 e di favorire un reale confronto sul sociale e sul sociosanitario nelle sedi opportune. Serve un’azione finanziaria straordinaria e lungimirante, un forte investimento per realizzare una solida rete di protezione sanitaria e sociale e per impedire che il pesante carico assistenziale continui a gravare sulle famiglie. Serve un taglio drastico e definitivo agli sprechi.
Il sistema dei servizi arretra perché viene privato dei finanziamenti di cui necessita e perché manca un confronto vero con gli attori sociali. È necessario dunque, come auspicato dallo stesso Consiglio regionale il 13 dicembre 2011, innovare il sistema e rilanciare la programmazione. Vi chiediamo di rendere fattibile la svolta liberando risorse a favore dell’inclusione, contro la ghettizzazione dei diritti e delle persone.
Antonino Russo – Presidente della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap)».
La Petizione Appello dei Cittadini del Veneto al Presidente della Regione Veneto (oltre 13.000 firme raccolte)
Per:
– Cambiare la politica sociale e socio sanitaria
– Garantire le prestazioni
– Porre fine all’irragionevolezza e sollevare dall’incarico l’assessore regionale contro i servizi sociali
AI DIRITTI UMANI DEVE INCHINARSI ANCHE LA GIUNTA ZAIA
È in corso una riduzione generalizzata dei servizi sociali e socio sanitari con conseguenze drammatiche sulle persone e sulle famiglie e ricadute negative sull’occupazione. La Regione taglia i servizi essenziali diurni e domiciliari alle persone in situazione di gravità, nega l’assistenza, mette il bisogno in lista d’attesa, ghettizza le persone negli istituti, nega il diritto ad una vita dignitosa.
Le famiglie non reggono più, protestano inascoltate, cresce la disperazione e con essa aumenterà il ricorso alla residenzialità. La riduzione dei servizi colpisce bambini, ragazzi, giovani, persone con disabilità, con problemi di sofferenza mentale o di dipendenza, anziani non autosufficienti. Chi governa la Regione non vuole capire, non vuole vedere.
Nel 2008 lo stanziamento per i Fondi Sociali Nazionali era di 2.526,7 milioni. In tre anni il Governo Berlusconi lo ha quasi azzerato, portandolo a 200,9 milioni. Nel 2013 il Governo Monti ha stanziato 775,9 milioni. Questi sono i numeri del degrado. Decenni di battaglie per i diritti e l’esigibilità delle prestazioni rischiano di essere spazzati via. Non è accettabile, non è degno di un Paese civile.
Il sociale è un bene comune da difendere e valorizzare
Al Consiglio Regionale chiediamo un serio impegno per il rilancio delle politiche sociali e socio sanitarie, una piena assunzione di responsabilità, scelte finanziarie conseguenti. I servizi tagliati, vanno ripristinati, le liste d’attesa vanno eliminate, l’assistenza domiciliare alle persone con disabilità e alle persone anziane non autosufficienti deve essere realmente garantita. Servono servizi diurni di qualità, comunità residenziali di tipo familiare, i piani individuali. La vita merita di essere vissuta, con dignità.
I servizi non devono essere considerati come un costo assistenziale insopportabile che grava sui bilanci, ma come un investimento in grado di generare lavoro, solidarietà, coesione.
La Regione con il Bilancio 2014 deve fornire le risposte che chiediamo perché ai diritti umani devono inchinarsi anche i Bilanci. Va potenziato il Fondo Sociale destinato ai Comuni e quello per la Non Autosufficienza, va fatta una battaglia campale contro gli sprechi e i costi della politica, subito.
Chiediamo anche le dimissioni dell’assessore regionale contro i servizi sociali in quanto non adeguato al ruolo ricoperto. Il suo comportamento irriguardoso nei confronti delle famiglie provoca inutili conflitti, le sue irragionevoli e confuse proposte mascherano il vuoto della politica sociale. Un assessore di fatto contro i servizi sociali.
Serve una svolta.
Noi sottoscritti sosteniamo le proposte della FISH. Chiediamo alla Giunta Zaia di rispettare i diritti delle persone con disabilità, di garantire realmente i servizi sociali e socio sanitari, di rendere certe ed esigibili le prestazioni.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fishveneto@libero.it.