Anche Nina Daita, responsabile dell’Ufficio Politiche per la Disabilità della CGIL Nazionale, come già aveva fatto nei giorni scorsi la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), prende posizione sulle voci di questi giorni, riguardanti l’invalidità, connesse al lavoro di Carlo Cottarelli, commissario per la Spending Review (revisione della spesa pubblica).
«Bisogna smetterla – dichiara infatti Daita in una nota – di accanirsi contro la disabilità. La “svolta buona” che questo Governo vuole rappresentare deve partire anche da qui, mettendo fine alla campagna di accanimento contro i disabili».
«Come tutti i Governi che lo hanno preceduto – sottolinea poi la dirigente sindacale -, anche questo non sembra brillare per fantasia: ancora una volta, infatti, si vuole partire dai più deboli e dalle solite battute sui “falsi invalidi”, che non colpiscono più nemmeno l’opinione pubblica».
Tornano poi alla mente anche le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio («Rispetto ai tagli alla spesa pubblica inefficiente, ci sono tantissimi margini di manovra; pensiamo ai 12 miliardi sulle pensioni di invalidità e accompagnamento spesi dall’INPS: hanno dei picchi in alcune zone totalmente inspiegabili, se non con il fatto che ci siano degli abusi. Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’ISEE»), già duramente stigmatizzate nei giorni scorsi dal presidente della FISH Pietro Barbieri, quando Daita aggiunge che «gli interventi prospettati sul mondo della disabilità producono il solo risultato di generare un’enorme angoscia nei disabili e nelle loro famiglie, già pesantemente penalizzati dalla vita stessa. E andrebbe anche chiarito, una volta ancora, che l’indennità di accompagnamento è legata all’invalidità e non alla povertà, ecco perché non può essere legata al reddito».
«Colpire, giustamente, i “falsi invalidi” – conclude Daita – non può voler dire colpire i veri invalidi. Un governo giusto ed equo non si accanisce contro i più deboli, ma chiede sacrifici ai più forti. Ed è da qui, da questi ultimi, che si deve cominciare. La disabilità non è una colpa, ma una sfortuna sulla quale nessun politico ha diritto di accanirsi. Il Governo della “svolta buona” metta fine una volta per tutte alla persecuzione, da parte della politica, che da qualche anno colpisce il mondo della disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: politichedisabilita@cgil.it.