«Confermo tutto: se verrò eletto, sarò contro ogni nuova opera pubblica nel centro storico che non sia il restauro dei monumenti e del patrimonio architettonico esistente. Sono e sarò contrario a tutto ciò che riguarda la distruzione di pietre secolari – testimonianza di civiltà passate – ancor più se lo si intende fare per realizzare scale, parcheggi, rotatorie. Ogni mio riferimento agli “handicappati” e agli “zoppi”, ovviamente, non ha niente a che fare con la realtà fisica, e solo pensare che io volessi umiliare i disabili, mi offende.
Le mie parole sono state volgarmente equivocate. E a offendere i disabili è chi li utilizza come argomento per imbastire una polemica inutile contro di me. Io alludevo all’infermità mentale di certi amministratori, mentalmente handicappati e zoppi, oltre che nani mentali, perché non hanno consapevolezza del patrimonio storico, artistico e architettonico di Urbino.
Le scale mobili a Urbino – lo voglio ribadire – sono un crimine contro la civiltà.
Chiarisco, infine, che per i disabili la mobilità nel centro storico di Urbino verrà garantita da mezzi pubblici messi a disposizione del Comune. Mai scale mobili; al loro posto, piuttosto, carrozze, calessi e auto elettriche [grassetti nostri nel virgolettato, N.d.R.]».
Queste le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, inviateci dall’Ufficio Stampa del noto critico d’arte, che riceviamo e ben volentieri pubblichiamo, dopo che a un’intervista diffusa nei giorni scorsi – riguardante il suo impegno insieme ai Verdi in una lista che parteciperà alle prossime elezioni amministrative di Urbino – e in particolare sulle parole che sarebbero state usate per parlare di disabilità, erano seguiti vari commenti. Su queste pagine, ad esempio, ne aveva parlato il nostro direttore responsabile Franco Bomprezzi. (S.B.)
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