Bene Renzi, ma ora si cambi veramente verso

«Non toccheremo pensioni e indennità di accompagnamento per i disabili», ha dichiarato il Presidente del Consiglio, dopo che le Associazioni di persone con disabilità si erano dette pronte alla mobilitazione, di fronte alle ipotesi espresse dal Commissario per la Spending Review. «Bene - dichiarano i Presidenti delle Federazioni FISH e FAND - ma ora chiediamo serie politiche per la disabilità, oggi del tutto carenti, se non assenti»
Matteo Renzi
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi

Sembrano proprio aver sortito l’effetto sperato le proteste dei giorni scorsi della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e della FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), di cui avevamo ampiamente riferito nel nostro giornale, di fronte alle proposte del commissario per la Spending Review Carlo Cottarelli, ove si erano ipotizzate misure restrittive sulle indennità di accompagnamento destinate alle persone con disabilità grave. Un’esplicita risposta politica è arrivata infatti dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha dichiarato: «Non toccheremo pensioni e indennità di accompagnamento per i disabili».
Sembra quindi archiviata sia l’idea di legare l’erogazione dell’indennità al reddito e, ancor più, la cosiddetta “teoria degli abusi”, sottintesa alle ipotesi espresse da Cottarelli.
C’è pertanto soddisfazione – da parte delle Federazioni che rappresentano la quasi totalità delle Associazioni di persone con disabilità -, «per l’espressione chiara – come si legge in una nota congiunta – di una volontà politica non punitiva nei confronti delle persone con disabilità». «Adagiarsi tuttavia sullo “scampato pericolo” – si aggiunge – non appartiene alla storia e alla cultura delle nostre Federazioni, che chiedono piuttosto, ancora e con forza, l’avvio e il consolidamento di serie politiche per la disabilità, per la non autosufficienza, per l’inclusione sociale, oggi del tutto carenti, se non assenti».

«La disabilità – dichiarano Pietro Barbieri e Giovanni Pagano, presidenti rispettivamente di FISH e FAND – è il primo fattore di impoverimento per milioni di persone e famiglie, a causa della carenza di servizi di supporti consolidati. E anche l’esclusione sociale pesa. Pesa drammaticamente sulle condizioni di vita delle persone con disabilità. Le disparità territoriali, poi, sono enormi e irrisolte, anche a causa dell’assenza di Livelli Essenziali di Assistenza, che dovrebbero garantire servizi e prestazioni omegenee su tutto il territorio nazionale. Sulla disabilità, infatti, gravano anni di riduzioni dei trasferimenti agli Enti Locali, di tagli di finanziamento, di disapplicazioni di norme, nazionali e internazionali, che si davano per consolidate».

Non si limitano, dunque, ad accogliere con soddisfazione le chiarificazioni del Presidente del Consiglio, Barbieri e Pagano, ma chiedono di «andare oltre». «Ad esempio il Programma d’Azione Biennale per la Promozione dei Diritti e l’Integrazione delle Persone con Disabilità – sottolineano -, che è stato approvato con il DPR del 4 ottobre 2013, attende di essere applicato con responsabilità diffuse, ma con una regia fondamentale da parte del Governo. Perché anche la disabilità necessità di imponenti riforme, di investimenti oculati, di risorse, di scelte politiche che per troppo tempo sono state latitanti, inefficaci, insufficienti. C’è bisogno di scelte che cambino “il verso” anche sulla disabilità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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