«Come definito all’interno del Programma d’Azione Biennale per la Promozione dei Diritti e l’Integrazione delle Persone con Disabilità [presentato dal Governo nel luglio del 2013 alla Conferenza Nazionale sulle Persone con Disabilità di Bologna, N.d.R.], è una priorità per il nostro Paese riformare l’intero sistema di accesso e certificazione dell’invalidità civile, disabilità e handicap, per unificarlo e renderlo più trasparente, così da evitare abusi e anche costi inutili per l’ente pubblico. Qui, infatti, ci sarebbero i veri risparmi, economici e sociali».
Sono parole di Piero Cerrito, segretario confederale della CISL, pronunciate dopo la presentazione del documento Proposte per una revisione della spesa pubblica, redatto dal commissario straordinario per la Spending Review (revisione della spesa pubblica) Carlo Cottarelli, a proposito del quale Cerrito commenta: «Il Piano Cottarelli parla di riduzioni di trasferimenti inefficienti, suggerendo tagli delle pensioni di invalidità e delle indennità di accompagnamento da sottoporre alla prova dei mezzi. Ma per l’Italia che tra i Paesi OCSE è agli ultimi posti per popolazione con più di 65 anni di età, che fruisce di servizi di long term care [“assistenza di cura a lungo termine”, N.d.R.] e tra i primi per il numero di familiari e amici che prestano cure informali a persone non autosufficienti o disabili, si può davvero parlare di “trasferimento inefficiente” riferendosi alle famiglie che accolgono al proprio interno una persona non autosufficiente?».
Vale la pena per altro ricordare che alle ipotesi prospettate dal commissario Cottarelli – come avevamo segnalato nei giorni scorsi – ha dato una successiva ed esplicita risposta politica lo stesso presidente del Consiglio Renzi, dichiarando che «non toccheremo pensioni e indennità di accompagnamento per i disabili».
«Gli abusi vanno puniti – conclude il Segretario Confederale della CISL -, ciò su cui non vi è dubbio, ma ci sono già state ben 800.000 verifiche straordinarie sugli invalidi civili, tra il 2009 e il 2012, che di certo non hanno portato risparmi alle le casse dello Stato, mentre nel frattempo gli invalidi e i non autosufficienti hanno continuato a vedere riduzioni dei servizi a loro destinati, costi di cura crescenti per le famiglie, duplicazioni di visite e percorsi tortuosi per accertare i propri diritti, tempi che arrivano a quasi 300 giorni per l’erogazione della pensione di invalidità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Slvia Stefanovichj (silvia.stefanovichj@cisl.it).