Sicilia: invitati a un pranzo di bocconi amari

La lentezza amministrativa e l’impreparazione nel mettere a sistema le risorse non cospicue, ma pur esistenti nei Distretti Socio-Sanitari della Sicilia, rischiano di portare a una conseguenza grave e non certo nuova: che i cittadini con disabilità dell’Isola, cioè, vedranno ulteriormente ridursi i sistemi di protezione sociale, come denuncia l’ANFFAS Regionale. Vediamo perché

Ombra di uomo in carrozzina su sfondo arancioneCosa accadrà ora, nei Distretti Socio-Sanitari della Sicilia, dopo che , dopo che il 31 marzo è scaduto il termine entro il quale gli stessi dovevano presentare alla Regione la definizione dei Piani di Zona (Ciclo di Programmazione 2013-2015)?
Intanto è già successo, ad esempio, che proprio dal 1° aprile, nel Distretto D48 di Siracusa, i cittadini con disabilità abbiano visto ulteriormente ridursi i sistemi di protezione sociale, oggi quasi esclusivamente erogati con fondi di competenza comunale. Eppure, come viene sottolineato dall’ANFFAS Sicilia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), le Nuove Linee Guida per l’attuazione delle politiche sociali e socio sanitarie 2013-2015 sono state emanate tramite un Decreto del Presidente della Regione nel novembre dello scorso anno (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 22 novembre 2013) e il relativo Decreto di Riparto delle quote del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, destinate a ciascun Distretto Socio Sanitario e da impiegare per i servizi assistenziali e socio-sanitari, è del 25 novembre successivo.
«Sicuramente – dichiara Giuseppe Giardina, presidente dell’ANFFAS Sicilia – gli atti citati sono stati emanati dalla Regione con ritardo rispetto all’attuale ciclo di programmazione, ma già da quelle date erano pienamente efficaci. Inutili, quindi, sono state le raccomandazioni dell’Assessorato Regionale il quale, con precedenti Note e Circolari, aveva invitato tutti i 55 Distretti ad ottemperare alle fasi preparatorie e propedeutiche alla stesura del Piano di Zona, affinché una volta prodotte le nuove Linee Guida, si potesse essere immediatamente pronti a formulare lo stesso. E le prime Circolari dell’Assessorato Regionale portano addirittura la data del maggio 2012!».

«Oggi quindi – prosegue Giardina – ci sentiamo dire dagli Amministratori Locali che “stanno lavorando per noi”, che “stanno correndo”, che stanno “facendo l’impossibile”. Ci poniamo quindi una domanda: se la Regione non avesse imposto tale scadenza [quella del 31 marzo, N.d.R.], quando avrebbero cominciato a “lavorare per noi”, a “correre”, a “fare l’impossibile”? Eppure, sono gli stessi Sindaci che da parecchi mesi lamentano come sia stato fatale dover attingere dalle casse comunali per assicurare quel minimo di servizi che il Distretto non ha più garantito perché è stato completato il ciclo di programmazione 2010-2012 e tutto questo nel corso del 2013, anno in cui si sono registrate gravi difficoltà per far quadrare i conti. Né si può dimenticare, pensando allo specifico del D48 di Siracusa, che pur registrandosi una contrazione delle risorse a valere sul Fondo Nazionale delle Politiche Sociali assegnate, esso è stato destinatario di una quota del PAC [Piano d’Azione e Coesione, N.d.R.] Anziani e Prima Infanzia, ha ottenuto l’accreditamento per l’Home Care Premium INPS [progetti di assistenza domiciliare, N.d.R.], il Buono Socio Sanitario, la quota del Fondo per la Non Autosufficienza e le economie da destinare ai progetti individuali per i miniori disabili. Si trattava quindi “solo” di lavorare, e con la necessaria ponderazione, per mettere a sistema tutte quelle risorse, allocando in modo efficiente ed efficace fondi provenienti da diverse linee di finanziamento, integrandole poi per tipologie di intervento e fasce di bisogno in un’unica progettazione comprensoriale, attraverso appunto il Piano di Zona».

C’è pertanto un’altra domanda che si pone il Presidente dell’ANFFAS Sicilia: «Gli stessi Sindaci che lamentano di avere azzerato le casse comunali e che adesso stanno “lavorando, correndo e facendo l’impossibile per noi”, perché non hanno pressato, proposto incontri e soluzioni affinché gli  organi distrettuali preposti lavorassero più celermente prima che quelle stesse casse comunali venissero azzerate?».
In realtà, sottolinea amaramente Giardina, «dobbiamo ricordare che gli Amministratori non stanno “lavorando per noi”, ma per i loro cittadini, e a buon conto per le stesse Amministrazioni, oggi veramente al collasso finanziario. Per altro, dalla struttura regionale della nostra Associazione – e per quanto riguarda il Distretto di Siracusa, dalla Sezione di Palazzolo Acreide -, avevano avuto tutte le sollecitazioni possibili e persino minuziose indicazioni di linee di finanziamento e della relative tempistiche. Tutto lascia pensare quindi a una certa superficialità e indifferenza nell’organizzazione della funzione pubblica, con grave danno dei cittadini ai quali verrà ancora una volta richiesto di ingoiare “bocconi amari”, certi come siamo anche che nella stesura definitiva dei Piani di Zona si tenterà di addurre la tradizionale e consolidata giustificazione che le risorse  per i servizi essenziali “sono state tagliate dal Governo”, cercando di far passare in secondo piano la lentezza amministrativa e l’impreparazione nel riuscire a mettere a sistema tutte le risorse distrettuali».

Tornano a questo punto alla mente, di fronte alla dura presa di posizione dell’ANFFAS Sicilia, gli sconcertanti dati esibiti qualche settimana fa dal Forum del Terzo Settore della Sicilia (ripresi anche dal nostro giornale), secondo cui, basandosi su cifre fornite dall’Assessorato Regionale alla Famiglia, più di 100 milioni di euro dei precedenti cicli di programmazione, destinati ai Distretti Socio Sanitari dell’Isola, non risultavano essere stati spesi e alcuni Distretti non avevano nemmeno speso per intero addirittura le risorse loro destinate nella Programmazione 2004-2006!
Lo stesso Giardina riprende quei dati, parlando esattamente di una «non spesa di 118 milioni», mentre nel frattempo, scrive, «i nostri Amministratori ci hanno già invitato ad un “opulento” pranzo di bocconi amari». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffasicilia.net.

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