Per chi è affetto da SLA (sclerosi laterale amiotrofica), la grave malattia neurodegenerativa progressiva, anche assumere l’unico farmaco indicato per il trattamento della stessa può essere un problema quotidiano alla lunga scoraggiante. Mandare giù una compressa, infatti, può tradursi in un difficile ostacolo, se non in una sorta di “incubo”, e compromettere l’aderenza al trattamento, quando ci sono difficoltà di deglutizione o se si è sottoposti a nutrizione parenterale.
Eppure il riluzolo, unico farmaco che può posticipare il ricorso alla ventilazione assistita, è stato disponibile fino ad oggi solo in compresse. Ora, quindi, il problema sembra finalmente superato, grazie ai ricercatori dell’Azienda Italfarmaco, che hanno portato all’approvazione in Europa del primo riluzolo in forma liquida, facilmente ingeribile anche dalle persone con problemi di deglutizione o che si avvalgono della nutrizione artificiale.
Nel dettaglio, la collocazione in Fascia A – a rimborso, cioè, da parte del Servizio Sanitario Nazionale – del riluzolo in sospensione orale (Teglutik) è stata oggetto di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale proprio oggi, 2 aprile. (OMAR – Osservatorio Malattie Rare)
SLA: finisce l’“incubo della compressa”
Finora l’unico farmaco indicato per il trattamento della SLA (sclerosi laterale amiotrofica), la grave malattia neurodegenerativa progressiva, era disponibile solo in compresse, costituendo un ulteriore complicato ostacolo in più per i malati con difficoltà di deglutizione o sottoposti a nutrizione parenterale. Ora invece, grazie a dei ricercatori italiani, lo stesso farmaco sarà finalmente disponibile in forma liquida