Siamo noi, disponibili a motivarlo!

di Franco Bomprezzi*
A Silvio Berlusconi, che si dichiara disponibile «a impegnarsi a fare il motivatore di soggetti rassegnati alla disabilità, a favorire studi sul tema, a contribuire alle attività all’aperto di recupero», dopo «vent’anni - scrive Franco Bomprezzi - al vertice della politica italiana, senza mai occuparsi, neppure di striscio, di certi temi, siamo solo noi che possiamo motivare lui e istruirlo sul mondo delle persone con disabilità»
Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi ha dichiarato di essere «disponibile a impegnarsi a fare il motivatore di soggetti rassegnati alla disabilità, a favorire studi sul tema, a contribuire alle attività all’aperto di recupero»

Leggo e trasecolo. Silvio Berlusconi, piuttosto che finire agli arresti domiciliari, si dichiara dunque disponibile «a impegnarsi a fare il motivatore di soggetti rassegnati alla disabilità, a favorire studi sul tema, a contribuire alle attività all’aperto di recupero».
Vent’anni al vertice della politica italiana senza mai occuparsi, neppure di striscio, dei temi delle persone con disabilità, quando avrebbe avuto il potere, gli strumenti, le risorse, per risolvere tanti problemi strutturali che tuttora di fatto impediscono alle persone con disabilità di vivere normalmente, e adesso, all’improvviso, la fiamma interiore dell’impegno sociale. Meglio tardi che mai…

Ma ancora una volta Berlusconi ha perso una buona occasione per affrontare questa sua vicenda personale – sicuramente dolorosa dal punto di vista dell’orgoglio oltre che dell’agibilità politica -, nel modo giusto, ossia ponendosi semplicemente al servizio, senza aggiungere virtù che in questo campo non gli appartengono.
Già in quella frase contorta ci sono motivi di allarme, per chi, come noi, segue da vicino la realtà delle persone con disabilità. «I soggetti rassegnati alla disabilità»: un’espressione davvero infelice. I soggetti immagino che siano uomini e donne, adulti e anziani. Che siano “rassegnati” è del tutto opinabile. Ci sono persone che vivono la disabilità con una grinta e una determinazione straordinarie, altre che non accettano mai un deficit fisico o sensoriale, altre ancora le cui capacità intellettive e di relazione sono compromesse.
Gli «studi sul tema» sono numerosissimi, autorevoli, frutto di una cultura dell’inclusione e dell’integrazione che in Italia è diffusa ovunque, nelle università, nei centri di ricerca, nelle attività delle fondazioni e delle associazioni. Forse Berlusconi avrebbe bisogno di leggere qualcosa al riguardo, prima di lanciarsi in affermazioni avventate.

Le attività «di recupero» sarebbero in ogni caso «all’aperto». Certo, non le “cene eleganti” ipotizzate dalla bella vignetta dell’irriverente Giannelli, pubblicata oggi in prima pagina dal «Corriere della Sera».
Una silenziosa attesa del verdetto dei giudici sarebbe stata più dignitosa. In ogni caso, a questo punto, siamo noi a disposizione di Berlusconi, se ha bisogno di istruzioni in materia, sul mondo delle persone con disabilità. Magari potrebbe scoprire davvero un mondo sorprendente, pieno di risorse, di allegria, di capacità, di voglia di vivere. Gli farebbe bene di sicuro.

Direttore responsabile di «Superando.it».

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