Anche Silvio Basile, dunque, presidente regionale per l’Abruzzo dello SMI (Sindacato Medici Italiani), si è allineato sulla posizione espressa nelle scorse settimane dal presidente della Regione Gianni Chiodi, dichiarando al quotidiano «Il Centro» che «lo studio medico è una struttura privata, che può essere dentro un’abitazione, rispondendo quindi ai criteri dell’abitabilità». «L’abbattimento delle barriere – ha aggiunto – avrebbe creato tutta una serie di problemi [sic!]. Si pensi ai centri storici, può significare anche perdere la capillarità nel territorio , soprattutto nei paesi più piccoli. La nostra coscienza e la nostra sensibilità ci impongono di offrire a tutti lo stesso servizio, magari con visite a domicilio».
Dichiarazioni davvero singolari, che oltre a mescolare concetti difficilmente assimilabili – basti pensare ai riferimenti ai «centri storici» o alla «capillarità del territorio» – continuano però a fondarsi, come già aveva fatto il Presidente della Regione, su un elemento del tutto campato in aria: che gli studi medici, cioè, siano strutture private.
Vale senz’altro la pena, su questo punto, tornare a cedere la parola all’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, che sulla questione sta conducendo una dura battaglia e che solo qualche giorno fa, in una nota ripresa dal nostro giornale, si era espressa così: «Il presidente della Regione Chiodi ha uno staff nutrito di giuristi che paghiamo con i soldi pubblici, ma che non gli hanno riferito, ad esempio, dell’esistenza di una Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia (Sede di Palermo) la n. 9199 del 5 agosto 2010, che stabilisce un concetto chiaro specificato anche dalle normative vigenti, vale a dire che gli studi medici di medicina generale, “poiché destinati allo svolgimento di un servizio pubblico”, vanno considerati come locali “aperti al pubblico” e sottoposti dunque all’obbligo di eliminazione delle barriere architettoniche e quindi al rispetto delle Leggi Nazionali 13/89 e 104/92, oltreché dei Decreti del Presidente della Repubblica (DPR) 236/89 e 503/96, che tra l’altro riguardano anche gli edifici privati».
La stessa Associazione ha deciso pertanto di promuovere un eclatante sit-in di protesta per mercoledì 16 aprile (ore 10.30), davanti alla sede di Pescara della Regione Abruzzo (Viale Bovio, 425), invitando a parteciparvi lo stesso presidente Chiodi, gli Assessori, i Consiglieri, i candidati Presidenti, i medici, le associazioni e i cittadini tutti, oltre a chiedere in un ulteriore comunicato «ai medici di famiglia e ai pediatri di prendere le distanze da un provvedimento “medievale”, che non solo non tiene conto della salute delle persone con disabilità, ma offende la dignità dei pazienti e dei medici stessi». «Per qualche “gioco” politico-elettorale – sostiene infatti Claudio Ferrante, presidente delle Carrozzine Determinate – le persone con gravi difficoltà di deambulazione, in carrozzina, gli stessi anziani, le mamme con il passeggino non potranno recarsi dal proprio medico o pediatra di base, perché per il Governatore abbattere le barriere negli studi medici non è obbligatorio!». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@carrozzinedeterminate.it.