Gli studi medici devono essere accessibili

E l’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo andrà il 16 aprile a manifestare a Pescara, davanti alla sede della Regione, per dirlo forte sia al Presidente della Regione stessa, sia a quello dello SMI Abruzzo (Sindacato Medici Italiani), che continuano a sostenere una tesi del tutto campata in aria, ovvero che gli studi medici siano strutture private, senza quindi alcun obbligo di abbattere le barriere

In primo piano ruota di carrozzina, sullo sfondo altre persone con disabilità che protestanoAnche Silvio Basile, dunque, presidente regionale per l’Abruzzo dello SMI (Sindacato Medici Italiani), si è allineato sulla posizione espressa nelle scorse settimane dal presidente della Regione Gianni Chiodi, dichiarando al quotidiano «Il Centro» che «lo studio medico è una struttura privata, che può essere dentro un’abitazione, rispondendo quindi ai criteri dell’abitabilità». «L’abbattimento delle barriere – ha aggiunto – avrebbe creato tutta una serie di problemi [sic!]. Si pensi ai centri storici, può significare anche perdere la capillarità nel territorio , soprattutto nei paesi più piccoli. La nostra coscienza e la nostra sensibilità ci impongono di offrire a tutti lo stesso servizio, magari con visite a domicilio».
Dichiarazioni davvero singolari, che oltre a mescolare concetti difficilmente assimilabili – basti pensare ai riferimenti ai «centri storici» o alla «capillarità del territorio» – continuano però a fondarsi, come già aveva fatto il Presidente della Regione, su un elemento del tutto campato in aria: che gli studi medici, cioè, siano strutture private.

Vale senz’altro la pena, su questo punto, tornare a cedere la parola all’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, che sulla questione sta conducendo una dura battaglia e che solo qualche giorno fa, in una nota ripresa dal nostro giornale, si era espressa così: «Il presidente della Regione Chiodi ha uno staff nutrito di giuristi che paghiamo con i soldi pubblici, ma che non gli hanno riferito, ad esempio, dell’esistenza di una Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia (Sede di Palermo) la n. 9199 del 5 agosto 2010, che stabilisce un concetto chiaro specificato anche dalle normative vigenti, vale a dire che gli studi medici di medicina generale, “poiché destinati allo svolgimento di un servizio pubblico”, vanno considerati come locali “aperti al pubblico” e sottoposti dunque all’obbligo di eliminazione delle barriere architettoniche e quindi al rispetto delle Leggi Nazionali 13/89 e 104/92, oltreché dei Decreti del Presidente della Repubblica (DPR) 236/89 e 503/96, che tra l’altro riguardano anche gli edifici privati».

La stessa Associazione ha deciso pertanto di promuovere un eclatante sit-in di protesta per mercoledì 16 aprile (ore 10.30), davanti alla sede di Pescara della Regione Abruzzo (Viale Bovio, 425), invitando a parteciparvi lo stesso presidente Chiodi, gli Assessori, i Consiglieri, i candidati Presidenti, i medici, le associazioni e i cittadini tutti, oltre a chiedere in un ulteriore comunicato «ai medici di famiglia e ai pediatri di prendere le distanze da un provvedimento “medievale”, che non solo non tiene conto della salute delle persone con disabilità, ma offende la dignità dei pazienti e dei medici stessi». «Per qualche “gioco” politico-elettorale – sostiene infatti Claudio Ferrante, presidente delle Carrozzine Determinate – le persone con gravi difficoltà di deambulazione, in carrozzina, gli stessi anziani, le mamme con il passeggino non potranno recarsi dal proprio medico o pediatra di base, perché per il Governatore abbattere le barriere negli studi medici non è obbligatorio!». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@carrozzinedeterminate.it.

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