Musei accessibili da scoprire in prima persona

di Edda Calligaris*
Gli strumenti cartacei e/o tecnologici da prevedere presso i musei, in favore delle persone con disabilità visiva, ma utili anche in caso di dislessia o di disabilità intellettiva: alcune persone con disabilità li stanno via via individuando in Friuli Venezia Giulia, nel quadro di una collaborazione tra l’Associazione ANFAMIV e l'Associazione Culturale OCRA, la cui prima fase formativa è centrata proprio sulla visita di alcuni musei della Regione
Persona non vedente in visita ad un museo
Una persona non vedente in visita ad un museo

L’ANFaMiV (Associazione Nazionale delle Famiglie dei Minorati Visivi) di Udine ha deciso di offrire la propria collaborazione, proponendo agli operatori dell’Associazione Culturale friulana OCRA (Obiettivo Cultura e Realtà Artistiche) innanzitutto una presa di coscienza delle abilità e delle possibilità esplorative e immaginative di chi non vede o vede poco, o poco e male, o magari anche tanto, ma comunque male. Un’analisi, questa, che dovrà servire a pensare a quali strumenti cartacei e/o tecnologici siano da prevedere presso i musei, per completare o sostituire quanto la vista non è in grado di cogliere, accorgimenti utili magari anche a persone con dislessia o disabilità intelletive.
Per rendere dunque il più possibile proficua la sinergia tra le due associazioni, l’ANFaMiV si è proposta di costituire un piccolo gruppo di persone con disabilità visive, disponibili a partecipare alla fase formativa, consistente nel visitare, assieme agli operatori di OCRA, una serie di musei del Friuli Venezia Giulia già resi parzialmente accessibili, o totalmente da pensare per renderli tali.

Il primo periodo di sperimentazione e impegno ha già vissuto una prima fase alla fine di dicembre dello scorso anno e ha visto la partecipazione di quattro persone con disabilità visiva (un cieco assoluto, un ipovedente grave, un cieco assoluto con disabilità intellettiva e un ipovedente con ipoacusia), tre operatori di OCRA, un’educatrice professionale, una laureata all’Accademia delle Belle Arti e uno studente universitario di Economia e Commercio (gli ultimi tre quali volontari dell’ANFaMiV).
E così il primo giorno si è visitata Casa Cavazzini, Museo di Arte Moderna del Comune di Udine, ove nonostante la pazienza e la competenza di Daniela Gamberini, presente in qualità di operatore culturale, si è tuttavia avvertita la mancanza di un plastico che rappresentasse la complessità dell’ambiente ospitante, di un’immagine a rilievo per comprendere la grande opera dello scultore e pittore friulano Mirko Basaldella, posta all’ingresso, oltreché di etichette braille e a caratteri grandi (per ipovedenti e per dislessici), da poter consultare agevolmente, non essendo facilmente localizzabili sui piedestalli delle poche sculture che si sono potute toccare, comunque sempre poste troppo in alto. Mancavano inoltre degli indicatori di percorso tattiloplantari, quanto meno per le vie di fuga, per i servizi igienici e per avvisare di eventuali pericoli, come la presenza di gradini o di brevi percorsi in discesa, e anche delle audioguide e dei dépliant cartacei in braille e a grandi caratteri. Si è potuta agevolmente apprezzare, invece, l’abitazione di Dante Cavazzini, il filantropo che dà il nome al Museo stesso, con tutto il mobilio originale.

Il giorno successivo ci si è recati invece in Provincia, ed esattamente al Museo di Treppo Grande, dedicato al lavoro nelle fornaci, ove si sono potuti conoscere attrezzi e manufatti vari. Qui la sola criticità rilevata è consistita nella mancanza di un’illustrazione scritta delle numerose fotografie d’epoca, che comunque sono state molto ben raccontate dall’architetto Valentina Picinno la quale ha svolto la funzione di guida anche al Museo dell’Arte della Medaglia di Buja.
All’interno di quest’ultimo, sono state aperte espressamente per il nostro gruppo varie vetrine, consentendoci di esplorare tattilmente molte immagini impresse sulle medaglie, guidati a cogliere preziosi particolari, grazie al racconto dello storico Alberto Guerra.
Sempre a Buja era stata allestita anche una personale di un artista friulano recentemente scomparso, Pietro Galina, il cui figlio ci ha permesso di toccare varie sculture, descrivendoci i quadri appesi alle pareti.
Invero, al Museo dell’Arte della Medaglia ci sarebbe piaciuto poter disporre di qualche ingrandimento di medaglie, ma anche di materiale documentario, pur ben supplito dalle spiegazioni verbali. E se invece fossimo stati soli?

Museo delle Fornaci di Treppo Grande (Udine)
Una sala del Museo delle Fornaci di Treppo Grande, in provincia di Udine

La giornata si è conclusa quindi a Udine, al Museo Etnografico del Friuli, dove il custode, signor Giancarlo, ci ha fatto toccare quanto era all’esterno delle bacheche, seppur troppo poco per soddisfare le nostre curiosità.
Anche qui, per altro, si è notata la mancanza di dépliant in braille e a grandi caratteri, e quella relativa alle indicazioni del percorso, oltreché, in alcune sale, la presenza di pedane sul pavimento, con la funzione di indicare la distanza di osservazione ideale dagli oggetti esposti per un visitatore normovedente, ma per noi assai pericolose, a causa di possibili inciampi. Senza il custode, quindi, ben poco avremmo potuto gustare la nostra visita e pertanto, certamente grati per la dimostrazione di disponibilità, abbiamo rilevato la mancanza di audioguide e di materiali scritti illustrativi alla portata di persone con disabilità visiva e dislessia.

Nella terza e ultima giornata, infine, pensavamo di annoiarci, in quanto ci aspettava la visita a una galleria di quadri della pittrice friulana Isabella Deganis, recentemente scomparsa. E invece, pur dovendo rilevare la mancanza di un catalogo, magari essenziale, in scritture accessibili alle persone con disabilità visiva e dislessia, abbiamo incontrato una bravissima guida, formata dalla Provincia di Udine, che ci ha trascinati con la sua passione dentro alla vita e ai dipinti, soffermandosi su una dovizia di particolari, riguardanti soprattutto le persone e le scene di vita quotidiana rappresentate.

Il gruppo dei visitatori/sperimentatori si è riunito nuovamente all’inizio di gennaio, questa volta arricchito anche dalla presenza di una giovane studentessa universitaria, non vedente, e da un giovane fisioterapista ipovedente. Per quest’altra visita, a Palazzo Morpurgo di Udine, è stata scelta una mostra dell’illustratrice di libri per bambini Barbara Jelenkovich, direttamente guidata dalla stessa artista che, tra l’altro, dallo scorso anno si sta specializzando anche nella realizzazione di libri a rilievo assieme alla grafica Cinzia Englaro. Entrambe, lo sottolineiamo con orgoglio, sono diventate volontarie dell’ANFaMiV, dopo avere frequentato un corso per apprendere il braille.
In quel caso la già citata Daniela Gamberini – anche lei divenuta volontaria dell’ANFaMiV, dopo essersi appassionata ai libri tattili e avere frequentato il nostro corso di braille – ha prestato la propria voce per leggere alcune delle brevi favole e per raccontare le illustrazioni, assieme, come detto, a Jelenkovich ed Englaro.
Trattandosi di grafica, era naturale che il nostro gruppetto dovesse accontentarsi di “immaginare le immagini”, ma non sono mancati alcuni elementi tattili e sonori messi a disposizione di tutti (un bel modello di riccio con la sua lunga sciarpa; versi di animali ecc.).

Queste opportunità continueranno per tutto il 2014 e chi volesse aderire da fuori Udine potrà certamente farlo (con una spesa giornaliera intorno agli 80 euro, comprensivi di vitto, alloggio e trasferimenti nell’àmbito della Regione). Alcuni gruppi, per altro, si sono costituiti pure nelle scorse settimane di fine aprile e inizio maggio.
Chi scrive ha la certezza che l’esperienza continuerà ad essere arricchente anche per noi persone con disabilità visiva, non solo perché visiteremo altri luoghi suggestivi, ma anche perché ci confronteremo, attuando sino in fondo la filosofia del Nulla su di Noi senza di Noi!

Responsabile delle Attività Didattiche ed Educative dell’ANFaMiV.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: calligedda@gmail.com.

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