«In poche righe l’articolo sull’impiego dei cosiddetti “farmaci off label”* introduce il principio per cui il Servizio Sanitario Nazionale è autorizzato a risparmiare, sacrificando il diritto delle persone alla sicurezza delle cure»: viene commentato così, da Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, il Decreto Legge 36/14 del 20 marzo scorso (Disposizioni urgenti in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, nonché di impiego di medicinali meno onerosi da parte del Servizio sanitario nazionale), già approvato alla Camera e che qualche giorno fa ha ricevuto parere favorevole anche dalle Commissioni Giustizia e Sanità del Senato.
«Quel Decreto – dichiara Aceti – prevede infatti la possibilità per il Servizio Sanitario Nazionale, anche in presenza di una valida alternativa terapeutica espressamente autorizzata, di utilizzare terapie fuori indicazione terapeutica la cui efficacia e sicurezza non è testata dalle fasi di sperimentazione clinica previste dalla Legge, ma è affidata soltanto a “ricerche nazionali o internazionali” la cui robustezza e affidabilità non sono ancora chiare ai cittadini. Il Decreto stesso, quindi, andrebbe ritirato o modificato sostanzialmente nella parte relativa all’impiego degli off label, perché si corre il rischio di non avere più diritto alla cura migliore per le specificità della persona, con il criterio guida dato dal minor costo e senza la garanzia che il cittadino ne sia informato o possa scegliere insieme al medico. Inoltre, le evidenze delle sperimentazioni cliniche potrebbero non essere più indispensabili e le responsabilità legali legate all’eventuale danno per la salute saranno in capo al Servizio Sanitario Nazionale».
«Siamo convinti – conclude il coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva – che le risorse economiche a disposizione debbano essere utilizzate al meglio e che si possa e si debba farlo rispettando tutti i diritti dei cittadini, ad esempio attraverso nuove politiche condivise e partecipate di negoziazione dei prezzi delle terapie». (S.B.)
*Per farmaci off label si fa riferimento a dei medicinali con uso consolidato, sulla base dei dati della letteratura scientifica, che vengono utilizzati per indicazioni anche differenti da quelle previste dal provvedimento di autorizzazione all’immissione in commercio. Il loro uso è frequente nel campo delle patologie rare, ciò che accade perché a volte farmaci già registrati per altre malattie comuni, in alcuni casi si rivelano utili proprio per il trattamento di tali patologie.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: cnamc@cittadinanzattiva.it.
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