Qualche giorno fa i NAS dei Carabinieri hanno disposto la chiusura del Centro Diurno per persone con disabilità di Serra Spiga, a Cosenza, in quanto non si ravviserebbe la competenza dell’Azienda Sanitaria Provinciale ad erogare questo tipo di assistenza, che dovrebbe essere invece garantita dai Comuni.
A questo punto ci si augura che si possa trovare una soluzione urgente, già a partire da un annunciato incontro con il Prefetto di Cosenza nella prossima settimana, garantendo servizi sanitari e sociali integrati alle persone con disabilità che vivono in uno stato di disagio estremo.
In questi ultimi anni, infatti, più volte si è tentato di ridurre i sussidi e i servizi per le persone con grave disabilità a livello nazionale e locale, per far calare la spesa pubblica, ciò in evidente contrasto con la normativa nazionale e internazionale in materia, che garantisce pari opportunità e tutela i diritti alla salute, a un’assistenza adeguata, allo studio, al lavoro, alla mobilità, allo sport, a una vita autonoma e indipendente, alla partecipazione sociale ecc.
In pratica, la legislazione esistente viene continuamente violata da soggetti pubblici e privati, facendo aumentare lo svantaggio sociale di queste persone e favorendone la discriminazione.
Non potersi curare spesso in centri specializzati, non poter accedere a spazi e mezzi pubblici o ad uso pubblico, non poter godere di insegnanti di sostegno, come previsto dalla legge, crea danni enormi a queste persone e alle loro famiglie, sottoposte a uno stress continuo persino difficile da spiegare.
Eppure, per altre spese di dubbia utilità o per la tutela di alcuni privilegi delle tante “caste” presenti in questo Paese le risorse si trovano quasi sempre.
Mi auguro pertanto che i tutti soggetti istituzionali e i vari organi di controllo attuino verifiche sistematiche e sanzionino chi non rispetta la normativa a tutela delle persone con disabilità, cercando di migliorare la loro condizione.
Genitore di un giovane con grave disabilità.
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