«La maggior parte delle persone con disabilità intellettiva – viene sottolineato dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) – non prende parte come elettore alla vita politica e di conseguenza non esercita il suo diritto di voto. Si tratta circa dello 0,1% dei Cittadini europei, la cui aspettativa di vita è aumentata considerevolmente. Appare di conseguenza urgente dedicarsi alla questione dei loro diritti politici e più in generale, di cittadinanza, perché crediamo che esercitare tali diritti rappresenti per molti una legittimazione del loro essere adulti e cittadini».
Obiettivi fondamentali, rispetto ai quali va anche sempre ricordato quanto vien detto all’articolo 29 (Partecipazione alla vita politica e pubblica) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che già dal 2009 – ciò che sin troppe componenti della società italiana non sembrano ancora avere acquisito – è una Legge del nostro Paese (Legge 18/09): «Gli Stati Parti garantiscono alle persone con disabilità il godimento dei diritti politici e la possibilità di esercitarli su base di uguaglianza con gli altri, e si impegnano a: (a) garantire che le persone con disabilità possano effettivamente e pienamente partecipare alla vita politica e pubblica su base di uguaglianza con gli altri, direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti, compreso il diritto e la possibilità per le persone con disabilità di votare ed essere elette, tra l’altro: ( i ) assicurando che le procedure, le strutture ed i materiali elettorali siano appropriati, accessibili e di facile comprensione e utilizzo; (ii) proteggendo il diritto delle persone con disabilità a votare tramite scrutinio segreto, senza intimidazioni, in elezioni ed in referendum popolari, e a candidarsi alle elezioni, ad esercitare effettivamente i mandati elettivi e svolgere tutte le funzioni pubbliche a tutti i livelli di governo, agevolando, ove appropriato, il ricorso a tecnologie nuove e di supporto; (iii) garantendo la libera espressione della volontà delle persone con disabilità come elettori e a questo scopo, ove necessario, su loro richiesta, autorizzandole a farsi assistere da una persona di loro scelta per votare».
E in ogni caso, per far sì che il diritto di voto alle persone con disabilità intellettiva diventi sempre più una concreta realtà, serve un lavoro di informazione ed educazione, che sarà alla base della campagna di sensibilizzazione di imminente avvio, a cura della già citata AIPD e dell’ASL Roma E.
L’iniziativa – denominata Il mio voto conta! – verrà presentata giovedì 31 gennaio a Roma (Salone del Commendatore del Complesso Monumentale Santo Spirito, Borgo Santo Spirito, 3, ore 11-13). Dopo i saluti di Silvia Bracci, dirigente dell’ASL Roma E e di Mario Berardi, presidente dell’AIPD, interverranno Anna Contardi, coordinatrice nazionale della stessa AIPD, Pietro Barbieri e Salvatore Nocera, rispettivamente presidente e vicepresidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), Giovanni Grillo e Mauro Ursella, elettori con sindrome di Down. L’incontro sarà concluso dalla visione di un estratto del monologo sulla Costituzione presentato da Roberto Benigni nel dicembre scorso su Raiuno e dallo spot preparato per la campagna. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa AIPD (Marta Rovagna), ufficiostampaaipd@gmail.com.
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