Era stato Vincenzo Gallo, su queste stesse pagine, a denunciare la difficile situazione del Centro Diurno per persone con disabilità di Serra Spiga, a Cosenza, chiuso qualche giorno fa dai NAS dei Carabinieri, che avevano ravvisato un’irregolarità a livello di competenze, dal momento che ad erogare l’assistenza in strutture come quella in questione dovrebbero essere i Comuni e non l’Azienda Sanitaria Provinciale.
«A questo punto – aveva auspicato Gallo – ci si augura che si possa trovare una soluzione urgente, già a partire da un annunciato incontro con il Prefetto di Cosenza nella prossima settimana, garantendo servizi sanitari e sociali integrati alle persone con disabilità che vivono in uno stato di disagio estremo».
È ora lo stesso Gallo a informarci che dopo una riunione alla Prefettura di Cosenza, che ha coinvolto i rappresentanti istituzionali e quelli delle famiglie dei giovani con disabilità che frequentano il Centro, quest’ultimo ha potuto riprendere sia le attività riabilitative che quelle di carattere assistenziale, erogate a scopo ludico-ricreativo. Analoga decisione, poi, è stata adottata per un Centro di Rende, sempre nei pressi di Cosenza, chiuso anch’esso nei giorni scorsi. Il tutto in attesa di trovare una soluzione definitiva rispetto alle competenze.
«Ha prevalso il buon senso e il principio della continuità assistenziale e sanitaria», ha dichiarato soddisfatto Manfredo Piazza, assessore alla Solidarietà e alla Coesione Sociale del Comune di Cosenza e da parte nostra – almeno per una volta – non possiamo che condividerne la soddisfazione. (S.B.)
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