Per il “dopo”, ma anche per il “durante noi”

Mirano a creare un primo livello essenziale di assistenza per le persone con disabilità grave, prive in tutto o in parte del sostegno familiare, le Proposte di Legge che la Camera ha incominciato a discutere oggi, 11 giugno. Perché «questo problema del “dopo di noi” - sottolinea Margherita Miotto, prima firmataria della Proposta più recente - ma anche quello del “durante”, trova oggi risposte differenziate a livello geografico e a costi diversi»

Ombre sull'asfalto di una persona in carrozzina tenuta per mano da una donna non disabileSono ben tre le Proposte di Legge presentate alla Camera, dai contenuti non troppo difformi, aventi tutte per oggetto Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare.
La prima è del 9 aprile 2013 (primo firmatario Gero Grassi, C 698), la seconda dell’11 luglio 2013 (prima firmataria Ileana Argentin, C 1352) e la più recente del 19 marzo 2014 (prima firmataria Margherita Miotto, C 2205). Senza contare, poi, iniziative analoghe al Senato, come la Proposta presentata il 25 marzo 2013 da Lucio Barani (S 292, Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare – Istituzione Fondo dopo di noi”).

Ebbene, proprio oggi, 11 giugno, su quei testi – il cui scopo è sostanzialmente quello di offrire risposte omogenee, a livello nazionale, a tutte le persone con disabilità grave che non possono contare in tutto o in parte sul supporto familiare, tentando di risolvere in pratica il cosiddetto problema del “dopo di noi” – si è aperta la discussione presso la Commissione Affari Sociali di Montecitorio, primo passo di un percorso che, come ha dichiarato la deputata Margherita Miotto alla testata «SuperAbile INAIL», «siamo ben determinati a portare a termine entro la fine dell’anno».
Obiettivo condiviso di tutte le Proposte di Legge – che si cercherà di riunire in un testo unificato, come già era stato fatto nella precedente Legislatura, senza però riuscire poi ad arrivare in porto – è, come ha spiegato ancora la deputata Miotto, «creare un primo livello essenziale di assistenza, iniziando a garantire diritti uguali per tutti: infatti, questo problema del “dopo di noi”, ma anche del “durante”, trova oggi risposte differenziate a livello geografico e a costi diversi».

Tra le altre misure proposte, vi è anche quella riguardante l’istituzione di un apposito Fondo, con «la possibilità per i contribuenti di disporre la devoluzione del cinque per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche», che dovrebbe sostenere diverse tipologie di programmi di intervento, anche in considerazione delle risorse e delle esperienze esistenti sul territorio, grazie ad Associazioni, Famiglie e Terzo Settore.
Come riassume poi «SuperAbile INAIL», «si propone una norma che vincoli il governo a definire i LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali) e a fissare i requisiti strutturali e organizzativi delle strutture residenziali. Si prevedono inoltre agevolazioni per la sottoscrizione di contratti di assicurazione, laddove questi siano finalizzati alla tutela delle persone beneficiarie degli interventi previsti dalla legge, come pure sono previste “agevolazioni fiscali per le erogazioni liberali disposte per sostenere i programmi di intervento”».
Se si riuscirà infine ad approvare la Legge, su di essa dovrà essere avviata un’ampia campagna informativa, entro novanta giorni dall’entrata in vigore e ogni anno «il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali trasmetterà alle Camere una relazione sullo stato di attuazione».

Seguiremo naturalmente con grande attenzione il percorso della discussione, avviata, come detto, proprio oggi, 11 giugno. (S.B.)

Ringraziamo Sandro Paramatti per la segnalazione.

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