Come riferito nei giorni scorsi, si è svolto a Roma l’incontro denominato #lavoltabuona. La riforma del Terzo Settore: partecipare per cambiare, promosso dal Forum Nazionale del Terzo Settore, insieme all’Intergruppo Parlamentare del Terzo Settore, iniziativa voluta per presentare il documento prodotto dal Forum stesso, dopo un’ampia condivisione con le proprie componenti, in risposta alle Linee Guida per una riforma del Terzo Settore, lanciate nel maggio scorso dal Governo Renzi.
«Questo nostro documento – ha sottolineato per l’occasione Pietro Barbieri, portavoce del Forum – parte da una sostanziale condivisione del lavoro fatto a partire dalla valorizzazione del principio di sussidiarietà, dalla necessità di revisionare il Libro I, Titolo II del Codice Civile e di riordinare tutta la materia, rilanciando il Servizio Civile come difesa della Patria, facendo decollare l’impresa sociale, stabilizzando il 5 per mille, coordinando la disciplina civilistica, le singole leggi e la normativa fiscale con la redazione di un Testo Unico del Terzo Settore, istituendo un’apposita Authority con finalità pubbliche indipendenti e funzioni di promozione, indirizzo, studio e controllo, ridisegnando il rapporto con la Pubblica Amministrazione, aumentando gli strumenti di trasparenza, incentivando le forme di promozione e sviluppo. Soprattutto quello che abbiamo apprezzato è la filosofia di fondo, volta a “superare le vecchie dicotomie pubblico/privato e Stato/mercato, per passare da un ordine civile bipolare a un assetto partecipato tripolare”».
«Le Linee Guida indicate dal Governo – ha aggiunto Barbieri – sono però anche molto complesse e per questo riteniamo che l’incontro di oggi possa essere considerato solo come un primo confronto tra Governo, Parlamento e Forum, per ragionarne e discuterne insieme, seguendo il principio di metodo già segnalato dalle stesse Linee Guida, e cioè il confronto e la partecipazione, a cominciare da una corretta definizione di cosa sia il Terzo Settore, cosa faccia, quali i risultati della sua azione, quale la sua identità. Auspichiamo, in sostanza, poche regole semplici e chiare».
Numerosi sono stati gli interventi, che hanno coinvolto rappresentanti dell’Esecutivo e Parlamentari, oltre naturalmente ad esponenti del Terzo Settore, tutti concordi nel riconoscere in questa riforma una svolta storica e un’occasione di crescita e valorizzazione del non profit come chiave per uno sviluppo economico diverso. Tanti contributi che hanno arricchito la discussione, esprimendo il loro apprezzamento anche per il documento redatto dal Forum.
Dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, alla Vicepresidente della Camera Marina Sereni, dal sottosegretario alle Politiche Sociali Luigi Bobba, agli onorevoli Edoardo Patriarca e Paolo Beni, tutti hanno parlato di un percorso lungo che è oggi ancora in una prima fase, rispetto alla quale non mancheranno tuttavia ulteriori momenti di confronto.
Nel dettaglio del documento presentato dal Forum, tra gli spunti principali vi sono il tema della libertà di associazione, il riordino e la semplificazione della disciplina tributaria e fiscale nazionale, con interventi come la stabilizzazione del 5 per mille, le agevolazioni e semplificazioni nell’accesso al credito, ma anche strumenti finanziari dedicati e trasparenza.
«È necessario – vi si scrive tra l’altro – un nuovo modello organizzativo: quello dell’amministrazione condivisa, con la sussidiarietà elemento centrale di riforma della Pubblica Amministrazione, per costruire un nuovo patto di cittadinanza. Il Terzo Settore può anche giocare un ruolo decisivo come attore capace di suggerire modelli di economia civile che possano essere mutuati anche dalle realtà del profit, senza che avvenga il contrario».
Concetti ribaditi da Pietro Barbieri, secondo il quale – come ha dichiarato durante l’incontro di Roma – «il Terzo Settore deve diventare un soggetto attivo nel fare le sue richieste e un valore aggiunto per il Paese. Con un Terzo Settore più chiaro, semplice, consapevole, è possibile infatti lanciare una proposta: l’adozione di un Programma strategico per i beni comuni e i beni collettivi, un disegno per una politica dei beni comuni, del welfare, della salute, dell’ambiente, della cultura, dell’educazione, che coinvolga e mobiliti tutto il Terzo Settore italiano in uno sforzo, adeguatamente coordinato e sostenuto, per contribuire a rinsaldare e rilanciare il Paese».
«Infine – ha concluso il Portavoce del Forum – daremo il nostro pieno contributo al percorso volto alla nascita del Disegno di Legge Delega sul Terzo Settore. Il Forum si è costituito, e lo è tuttora, con la finalità di essere strumento di partecipazione per portare cambiamento. Missione che è confacente al percorso che finalmente stiamo per intraprendere». (A.M. e S.B.)
Ricordiamo ancora la disponibilità del documento presentato dal Forum Nazionale del Terzo Settore, di cui si parla nella presente nota. Per ulteriori informazioni: stampa@forumterezosettore.it (Anna Monterubbianesi).