Trent’anni di buona cultura

È la buona cultura sulla disabilità e la diversità in genere, prodotta dalla rivista «HP-Accaparlante», che il Centro Documentazione Handicap di Bologna ha deciso di festeggiare con la pubblicazione intitolata “Il magico Alvermann”, costituita da trenta brani scelti dalla storica, omonima rubrica, che per tre decenni ha ospitato una serie di testi letterari o di altre forme espressive, allo scopo di comunicare le varie forme di diversità
Copertina del libro "Il magico Alvermann"
La copertina della pubblicazione “Il magico Alvermann”, realizzata in occasione dei trent’anni della rivista «HP-Accaparlante»

È un compleanno importante, quello della rivista «HP-Accaparlante», che festeggia trent’anni di buona cultura sulla disabilità e sulla diversità in generale, da parte di una testata che anche per chi scrive ha sempre costituito un preciso punto di riferimento, sia per l’accuratezza degli approfondimenti, che per il taglio mai banale delle varie proposte.
Un compleanno da festeggiare degnamente, come ha deciso di fare il CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap), con una pubblicazione costituita da trenta brani scelti, intitolata Il magico Alvermann, ed edita dalla Erickson di Trento, con le illustrazioni di Attilio Palumbo.

«La storia de Il magico Alvermann – spiegano dalla redazione di “HP-Accaparlante” – è nata sulle stesse pagine della nostra rivista. Si tratta infatti di una rubrica che ne ha caratterizzato i trent’anni di vita e che attraverso i commenti di brani letterari, ha sempre voluto comunicare la diversità. In sostanza, per tre decenni, quella rubrica ha ospitato una serie di brani letterari o di altre forme espressive che, come il cinema e la canzone, si nutrono di storie e narrazioni non tecniche, scelti da diversi curatori che si sono alternati nel tempo. A ognuno di loro, persone con professionalità e provenienza eterogenee, è stato chiesto di scegliere, in modo del tutto libero e personale, un pezzo di letteratura che contenesse richiami e collegamenti con l’idea di diversità. Questa scelta è stata accompagnata da un commento sul senso e le motivazioni, oltreché sui percorsi di lettura possibili. E così, numero dopo numero, i brani proposti, accostati gli uni agli altri, sono andati via via a comporre un “catalogo” di immagini sulla e della diversità, intesa nell’accezione più ampia possibile .C’è quindi la diversità evidente, fisicamente tangibile e così emblematicamente rappresentata dai personaggi mitologici; la diversità immaginata, fondata sulla paura di ciò che non si conosce e per questo respinta e osteggiata fino a negare qualsiasi vicinanza e similitudine; la diversità dichiarata, orgogliosamente esibita anche pagandone il prezzo più alto. E anche la diversità propria, il nostro sentirsi e viversi diversi non solo rispetto all’unicità che ogni essere umano porta con sé, ma anche alla difficoltà di convivere con le parti meno rassicuranti e gratificanti di noi».

Una spiegazione merita in conclusione anche il titolo della rubrica e del libro ora pubblicato, che si rifà direttamente a una vecchia serie della TV dei Ragazzi RAI, trasmessa negli Anni Settanta (Gianni e il magico Alverman), portando però con un sé un errore di trascrizione, una “n” finale in più rispetto all’originale, che nell’intenzione di «HP-Accaparlante» non è mai stata corretta, proprio per mantenere l’aspetto della diversità. (Stefano Borgato)

Il libro Il magico Alvermann, realizzato per i trent’anni della rivista «HP-Accaparlante» ed edito da Erickson, è disponibile al costo di 10 euro. Per acquistarlo, scrivere a: annalisa@accaparlante.it.

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