Crea un mondo mut-abile

Questo il titolo dello spettacolo portato recentemente in scena a Torino dagli allievi con diverse disabilità del laboratorio teatrale di integrazione Affetti Collaterali - avviato cinque anni fa all’interno dell'omonima Associazione di Promozione Sociale - rappresentazione che ha fatto al tempo stesso divertire e commuovere il pubblico presente
Le due maschere del teatro
Lo spettacolo del laboratorio di Affetti Collaterali ha fatto divertire e commuovere al tempo stesso il pubblico del Teatro Baretti di Torino

Ma chi l’ha detto che parlando di disabilità si debbano necessariamente suscitare compatimento e afflizione e che non si possa invece sorridere e far sorridere anche delle malattie, dei problemi, del proprio handicap e di quello altrui?
È quello che hanno fatto gli allievi del laboratorio teatrale di integrazione Affetti Collaterali, nato all’interno dell’omonima Associazione di Promozione Sociale, portando in scena il 20 giugno scorso, al Teatro Baretti del capoluogo piemontese, lo spettacolo intitolato Crea un mondo mut-abile – scritto e interpretato dagli stessi allievi del laboratorio, ognuno secondo la propria esperienza, la propria sensibilità e la propria voglia di raccontarsi -, che ha coinvolto il pubblico presente per un’ora e mezza circa, facendolo divertire e commuovere allo stesso tempo.
Ne è scaturita infatti una performance varia ed eterogenea, composta da canzoni, monologhi e dialoghi, tenuta insieme e amalgamata dalla regia di Carlotta Bisio, che come insegnante muove gli ingranaggi di tutto il laboratorio, e dall’attore professionista Paolo Canfora, che ha preso parte attivamente al laboratorio anche come assistente.
Organizzato da Affetti Collaterali per il quinto anno consecutivo, il laboratorio è costituito da persone non-vedenti, ipovedenti e vedenti e con altre, diverse problematiche, che in uno spirito di collaborazione e affiatamento imparano a mettersi in gioco ogni anno, con proposte nuove da parte dell’insegnante, senza sottovalutare la diversità del singolo, ma interagendo e integrandosi con tutto ciò che può essere visto come “diverso da sé”.
Si tratta di una preziosa occasione di incontro, scambio, conoscenza, condivisione e dialogo, in grado di coinvolgere le diverse realtà e realizzare le condizioni per la costruzione di relazioni positive. Una dimostrazione in più che la diversità non rappresenta un ostacolo, ma una ricchezza. (Marina Valentino)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@affetticollaterali.it.

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