La questione era già stata sollevata qualche settimana dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), la componente lombarda della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che ora torna a farlo, con visibilità ancor maggiore, inviando cioè una lettera, insieme alla FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità), agli assessori della Regione Lombardia Maria Cristina Cantù (Famiglia e Solidarietà Sociale) e Valentina Aprea (Istruzione), oltreché a Daniele Nava, sottosegretario per l’attuazione della cosiddetta “Legge Delrio”.
Il problema, dunque, è legato alla Legge 56/14 (Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni), meglio nota, appunto, come “Legge Delrio”, che prevede la riorganizzazione delle Province e la redistribuzione delle loro competenze.
«Tale norma – hanno scritto nella loro lettera LEDHA e FAND – non chiarisce a chi spetterà il compito di garantire i servizi di assistenza ai bambini e ai ragazzi con disabilità, un’incertezza nel passaggio di funzioni tra gli Enti che, con l’avvicinarsi del nuovo anno scolastico, stanno allarmando le famiglie e le associazioni di persone con disabilità. Chiediamo dunque alla Regione Lombardia di adottare tutte le misure e gli adempimenti necessari al fine di garantire, in tempi utili e certi, il diritto allo studio degli alunni con disabilità delle scuole di ogni ordine e grado, garantendo loro di poter tornare puntualmente a settembre sui banchi di scuola, avvalendosi dell’assistenza per la comunicazione (disabilità sensoriale), di quella educativa e del trasporto, tutti servizi imprescindibili, da erogare a titolo gratuito, come previsto dalla normativa in vigore».
Per l’occasione, le Federazioni lombarde hanno anche voluto soffermarsi su un altro elemento ritenuto «preoccupante», ovvero «la mancanza di previsione di finanziamenti certi per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità per l’anno scolastico 2014/2015», chiedendo ai destinatari della lettera di « esprimere il proprio impegno formale a garanzia delle pari opportunità e della non discriminazione degli alunni con disabilità». (S.B.)
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