Gli archeologi dell’Università transalpina di Bordeaux, guidati da Maïté Rivollat, hanno portato alla luce – rendendone poi conto in un articolo pubblicato dalla rivista «International Journal of Paleopathology» – il più antico caso di sindrome di Down fin qui conosciuto. Si tratta infatti di resti risalenti a circa 1.500 anni fa.
Il ritrovamento è avvenuto esattamente presso la necropoli di Saint-Jean-des-Vignes, nella Francia orientale, dove sono stati rinvenuti oltre novanta scheletri tra i quali, appunto, i resti di un bambino tra i 5 e i 7 anni, che presenta tutti i caratteri tipici di una persona con sindrome di Down.
I ricercatori, inoltre, si soffermano sul fatto che il modo in cui il bimbo fu sepolto, simile a quello degli altri corpi, suggerisce che egli non sia stato stigmatizzato, né prima né dopo la morte. (Ufficio Stampa AIPD)
Il più antico caso di sindrome di Down fin qui conosciuto
Presso la necropoli di Saint-Jean-des-Vignes, nella Francia orientale, sono stati recentemente rinvenuti i resti, risalenti a circa 1.500 anni fa, di un bambino tra i 5 e i 7 anni, che presenta tutti i caratteri tipici di una persona con sindrome di Down. I modi della sepoltura, inoltre, suggeriscono che il bimbo non sia stato stigmatizzato, né prima né dopo la morte