Proseguono presso il Centro Culturale della ONLUS romana Come un Albero gli incontri nell’àmbito del ciclo denominato A fuoco spento, e questa volta – oggi, 15 luglio (ore 19) -, è in programma il racconto di un progetto musicale, quello dei Disabilié!, del quale anche il nostro giornale si è già ampiamente occupato a suo tempo.
Stefano Onnis (voce, chitarra, testi e musiche), Alessandro Sermoneta (seconda voce e coro), Debora Sanguinato e Luisiana Tremiterra (coro e percussioni), Letizia Alessandrini (coro), Giggio Alivernini (sax), Matteo Avallone (pianoforte), Emanuele Musco e Andrea Parroni (percussioni) e Adriano Cardarelli (batteria): questi sono i Disabilié!, gruppo nato da un progetto della stessa Associazione Come un Albero e composto da operatori e utenti con disabilità intellettiva del SAISH (Servizio per l’Autonomia e l’Integrazione Sociale della Persona Disabile) del Comune di Roma.
«Non un laboratorio – ne è stato scritto -, né un setting di musicoterapia, ma un vero e proprio gruppo che si incontra una volta alla settimana nella sala prove di una scuola di musica, a Roma, nel Secondo Municipio. Disabilié! nasce infatti come esigenza di superare le uniche possibilità offerte dal Servizio in cui o l’utente si ritrova da solo con l’operatore a dover decidere ogni volta dove passare il pomeriggio, oppure deve partecipare, ma solo assieme ad altri disabili, alle attività di un Centro Diurno, che in questo modo risultano essere ghettizzanti».
Durante l’incontro di oggi, quindi, verrà raccontata la genesi del progetto, la decisione di mettere in piedi un gruppo e non un mero laboratorio di musicoterapia, le scelte logistico-organizzative che lo contraddistinguono e molto altro ancora.
Per l’occasione, inoltre, verrà proiettato in prima visione il primo video dei Disabilié!, tratto dal singolo Il pane e le rose.
Un appuntamento speciale, dunque, per A fuoco spento, ciclo che viene raccontato così dai responsabili di Come un Albero: «Dopo l’esperienza con gli appassionanti racconti di alcuni genitori, ora raccolti nel libro A fuoco lento (Altreconomia, 2012), quest’anno abbiamo voluto proporre – in collaborazione con Solidarius Italia – un nuovo ciclo di incontri narrativi, con al centro questa volta le persone che lavorano nel campo della disabilità. Il titolo scelto è stato A fuoco spento perché ad accompagnare i racconti sono gli aperitivi di gastronomia fredda preparati dall’Angolo Bar della nostra Casa Museo dello Sguardo sulla Disabilità, ma anche per alludere, a livello metaforico, alla necessità di fermarsi un attimo, di provare a capire con alcuni operatori come stiano andando le cose nel sociale, soprattutto in questi tempi di crisi e di tagli al welfare. Di volta in volta, quindi, chiediamo ad alcune persone che lavorano nel campo della disabilità di raccontarci di loro, delle loro esperienze, tra l’aneddotica e la quotidianità di un SAISH, di un AEC [assistente educativo culturale, N.d.R.], di una casa famiglia o di un centro diurno. Ma anche di raccontarci delle loro altre passioni, del modo in cui sono riusciti o vorrebbero inserirle nella loro professione. In tal modo, i racconti diventano anche scambio di competenze, dialoghi e confronti con un saper fare che non necessariamente ha a che fare con la disabilità». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: centroculturale@comeunalbero.org.
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