Il Centro Tiflotecnico Lombardo avvicina la tecnologia

Ha recentemente attivato un proprio sito internet, il Centro Regionale Tiflotecnico della Lombardia, istituito alla fine del 2012, che oltre ad offrire alle persone cieche e ipovedenti la possibilità di una scelta consapevole sui principali strumenti di autonomia, si pone anche come interlocutore degli enti che operano nel campo della ricerca, al fine di lavorare con essi, per individuare nuove soluzioni
Display Braille
Una persona con disabilità visiva utilizza un display Braille, ovvero una periferica di computer che permette di leggere attraverso il tatto, nel codice Braille, il contenuto della videata

Ha recentemente attivato un proprio sito internet il Centro Regionale Tiflotecnico della Lombardia, istituito alla fine del 2012 dal Consiglio Regionale Lombardo dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), allo scopo di garantire agli utenti la scelta più ampia possibile in materia di ausili a loro rivolti, tramite la gestione della ditta Cambratech di Cameri (Novara), da anni operante nel campo della fornitura di strumenti per l’autonomia delle persone cieche e ipovedenti.

Il catalogo del Centro presenta una vasta gamma di ausili, dagli strumenti per l’autonomia quotidiana – come orologi tattili e parlanti, sveglie, bastoni bianchi, tavolette per scrittura, apparecchi elettromedicali ecc. -, ad altri tecnologicamente più avanzati, quali videoingranditori da tavolo e portatili per le persone ipovedenti, nonché display Braille e screen reader che consentono l’utilizzo del computer alle persone non vedenti, il tutto di diverse marche.
Non solo libertà di scelta, ma anche, e soprattutto, scelta consapevole. Coloro che si rivolgono al Centro, infatti, hanno la possibilità di toccare con mano gli ausili di proprio interesse, valutando se essi rispondano effettivamente alle proprie esigenze e potendo contare sull’assistenza di personale specializzato, in grado di fornire tutte le informazioni necessarie in vista di un’eventuale fornitura.
«Il nostro obiettivo primario – dichiara Raul Pietrobon, responsabile del Centro – è quello di fornire agli utenti quanto di meglio il mercato attualmente offre nell’àmbito degli ausili che permettono di acquisire un buon livello di autonomia, primo passo verso una vera integrazione sociale».
«Forti della convinzione che il percorso verso il raggiungimento di un buon grado di autonomia inizi dal proprio ambiente domestico – aggiunge Pietrobon-, presso il Centro abbiamo istituito un reparto completamente dedicato alla domotica. Le tecnologie più recenti fortunatamente vengono in nostro soccorso, e sono in grado di offrire un valido contributo a tal fine: si pensi alla possibilità di avere il pieno controllo delle luci di casa tramite un computer o uno smartphone, oppure alla gestione della temperatura interna tramite termostati con funzioni vocalizzate».

Il Centro Lombardo, tuttavia, non vuole essere unicamente un punto espositivo e di vendita, ma, ove possibile, vuole anche porsi come valido interlocutore nei confronti degli enti che operano nel campo della ricerca, al fine di lavorare in sinergia con essi, per l’individuazione di nuove soluzioni.
«Attualmente – afferma Pietrobon -, stiamo collaborando ad esempio con la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, per lo studio di un nuovo sistema che permetterebbe di far percepire al polpastrello le scritte Braille, senza la presenza di punti reali, ma sfruttando impulsi microelettrici a bassa intensità. L’idea, in sostanza, sarebbe quella di superare le classiche celle composte da punti piezoelettrici presenti nei display Braille; il polpastrello poggerebbe su una superficie completamente liscia e i punti braille sarebbero simulati da impulsi elettrici vibranti. Il progetto è ancora in fase sperimentale e tuttavia, dalle prove effettuate sui prototipi, abbiamo ottenuto risultati che lasciano ben sperare».
«Grazie poi alla collaborazione con il Polo Scientifico dell’Istituto dei Ciechi di Milano – conclude Pietrobon -, diretto da Franco Lisi, verranno effettuati gli opportuni test per migliorare i prototipi stessi ed elaborare gli standard per il corretto invio degli impulsi a bassa intensità di cui si è detto. Il tutto, ribadisco, è ancora in fase sperimentale, ma le potenzialità di questa tecnica sono notevoli, in quanto potrebbe essere sfruttata per la produzione di display Braille di dimensioni compatte da integrare anche in telefonini di piccole dimensioni, nonché in àmbito didattico, per la riproduzione di immagini in rilievo». (Massimiliano Penna)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: tiflotecnico@uicilombardia.org.

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