Cosa significa “evento accessibile”? Può una sagra essere fruibile da una persona non vedente? Può un convegno essere “seguito” da una persona sorda? E può una mostra essere comoda per un anziano o un bambino?
Era stato per rispondere a queste e a molte altre domande – come avevamo scritto lo scorso anno, in fase di presentazione -, che era partito, da un’idea dell’ATL del Cuneese (Azienda Turistica Locale), della CPD di Torino (Consulta per le Persone in Difficoltà) e dell’ISITT (Istituto Italiano per il Turismo per Tutti), finanziato dalla Regione Piemonte, il progetto denominato Eventi senza Frontiere, allo scopo appunto di migliorare le possibilità di accesso e fruizione ai vari eventi e manifestazioni cuneesi da parte di turisti con esigenze specifiche, diffondendo e consolidando tra i promotori e gli organizzatori di eventi una nuova cultura dell’accessibilità.
Ebbene, nell’àmbito di tale percorso, una delle attività principali è stata il corso rivolto agli studenti delle classi quarta e quinta dell’Istituto di Istruzione Superiore (a Indirizzo Turistico) Grandis di Cuneo che, durante un intenso percorso formativo, hanno accolto approcci, indicazioni e approfondimenti tecnici per progettare, comunicare e realizzare manifestazioni senza barriere.
Nel mese di giugno scorso si è avuta la cerimonia conclusiva presso la Provincia di Cuneo, con la consegna degli attestati di partecipazione, alla presenza di Gianni Vercellotti, presidente dell’ATL del Cuneese, Paolo Osiride Ferrero, presidente della CPD di Torino e Pier Luigi De Stefanis, dirigente del Settore Politiche del Lavoro e del Settore Cultura Politiche Giovanili per la Provincia di Cuneo, oltre al Dirigente Scolastico dell’Istituto Grandis, ai docenti delle due classi coinvolte, agli organizzatori e partner di Eventi senza frontiere e ai relatori che hanno tenuto le lezioni del corso.
Prima di ricevere gli attestati, alcuni allievi hanno presentato i loro progetti di eventi pubblici accessibili, dimostrando di avere sviluppato un’accresciuta sensibilità nei confronti delle problematiche legate all’accessibilità, e anche la capacità di individuare nel “turismo per tutti” un’opportunità vincente per il territorio.
«Si è concluso dunque il corso – ha sottolineato per l’occasione Paolo Osiride Ferrero -, ma nei ragazzi si è consolidato un nuovo approccio nei confronti della disabilità, non solo in occasione di eventi pubblici, ma anche nella quotidianità, del quale certamente faranno tesoro nel futuro, come arricchimento personale e professionale». (S.B.)
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