L’allarme sulla prospettata intenzione da parte della Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Lombardia di portare da 70 a 58 milioni di euro il Fondo Sociale Regionale destinato ai Comuni – come avevamo riferito anche nel nostro giornale – era stato lanciato nel luglio scorso dal Forum del Terzo Settore Lombardia e subito ripreso anche dalla LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità), componente regionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
«Come presidente della LEDHA – aveva dichiarato per l’occasione Franco Bomprezzi – condivido in pieno l’allarme lanciato dal Forum del Terzo Settore Lombardia. Si tratta infatti di un taglio che sfiora il 20%, rispetto agli stanziamenti di un anno fa, già chiaramente insufficienti a garantire la continuità nei territori dei servizi sociali per anziani, minori e persone con disabilità».
Ebbene, la buona notizia delle scorse settimane è che il Fondo è stato riportato a 70 milioni di euro, come hanno deciso gli assessori regionali al Bilancio Massimo Garavaglia e alla Famiglia, Solidarietà Sociale e Volontariato Maria Cristina Cantù, che si sono appunto impegnati a ridestinare ai Comuni i 12 milioni di euro resisi disponibili da avanzi di passate gestioni e già destinati al sociale, stanziamento per il quale verrà predisposta un’apposita Delibera di Giunta.
Soddisfazione viene espressa in una nota della LEDHA, «di fronte a una decisione che garantisce per quest’anno ai Comuni, i cui bilanci sono già ridotti all’osso, le risorse necessarie a mantenere i servizi già esistenti, scongiurando così ulteriori tagli».
«Tuttavia – aggiungono i responsabili della Federazione lombarda – è doveroso sottolineare come il Fondo Sociale Regionale abbia subìto negli anni pesanti decurtazioni, passando dai 91 milioni del 2008 ai 58 che erano stati previsti per il 2014 e che solo un’integrazione in extremis ha potuto riportarlo a livelli dignitosi. È pertanto importante dare stabilità e certezza al Fondo stesso, in modo da evitare di lasciare ogni anno Comuni ed Enti Gestori nell’incertezza e nell’impossibilità di programmare serenamente servizi e interventi». (S.B.)
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