È bello sognare oltre le barriere con Pietro Rosenwirth!

Sono dedicate soprattutto alla libertà di movimento e alla non discriminazione le sfide di Pietro Rosenwirth, il triestino con disabilità motoria che con il suo “scooter-trike multiadattato” ha già percorso migliaia di chilometri su tante strade d’Europa, per promuovere i diritti delle persone con disabilità a livello internazionale. E tante emozioni ha riservato anche il suo ultimo viaggio, che lo ha portato all’estremo Occidente dell’Europa
Pietro Rosenwirth a Cabo Fisterra (Capo Finisterre) in Spagna, estate 2014
Pietro Rosenwirth a Cabo Fisterra (Capo Finisterre) in Spagna

Poco più di 8.000 chilometri in 27 giorni, incontri istituzionali e pubblici oltreché con gli organi d’informazione, la prima esperienza di alcuni giorni di viaggio in compagnia, 3 “capi d’Europa” raggiunti (Cabo Fisterra, Cabo da Roca e Tarifa), incontri con vecchi e nuovi amici e tante ma tante emozioni: è questo, in estrema sintesi, il bilancio del quarto “viaggio-esempio” di Pietro Rosenwirth – da noi a suo tempo presentato – la persona con disabilità motoria di Trieste che in questi anni, sul suo “scooter-trike multiadattato” (handytrike), ha già percorso decine di migliaia di chilometri su tante strade d’Europa, in nome dell’Associazione Umanista “Viaggiare per un Sogno: oltre le barriere”, da lui stesso fondata, allo scopo «di promuovere i diritti delle persone con disabilità a livello internazionale, dimostrando che anche le persone con handicap motòri hanno il diritto e la possibilità di avere una vita piena e autonoma».

«Nonostante le maggiori difficoltà dovute alle mie precarie condizioni di salute psicofisica – racconta lo stesso Rosenwirth, che ha viaggiato sulle strade di Italia, Francia, Spagna e Portogallo, fino all’estremo Ovest dell’Europa -, ho potuto vivere una nuova e straordinaria esperienza, grazie all’aiuto e alla professionalità di chi ha saputo mettere a punto lo scooter-trike e a chi mi ha sostenuto e spronato a non mollare». «È complesso – aggiunge poi – tentare di raccontare, di esprimere le emozioni che ho vissuto: quando sono arrivato a Cabo da Roca non facevo che ripetermi “Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta!”. Ma non c’è nulla di trionfalistico, di straordinario in questo: è solo una piccola, modesta dimostrazione che affrontando le proprie paure e i propri limiti, aiutando e permettendo agli altri di farsi aiutare si possono fare cose che talvolta è difficile anche solo immaginare». «Mi auguro – conclude – che in futuro altre realtà e tante altre persone decidano di appoggiare e condividere questo Sogno perché io intendo continuare finché mi sarà possibile. E prima di ripartire, già dall’autunno e dall’inverno prossimi, cercheremo di organizzare delle presentazioni e degli incontri pubblici per raccontare l’esperienza, perché è sempre e comunque utile e bellissimo “Viaggiare per un Sogno: oltre le barriere”!».

Va ricordato, in conclusione, che questa nuova sfida di Rosenwirth – patrocinata da Telethon – è stata resa possibile grazie al sostegno di vari sponsor (Givi, TucanoUrbano, Pentagramm, Business First, Audiodavil, Centro Estetico Ashram) e di tutti coloro che hanno “adottato” chilometri e chilometri del viaggio, tramite una donazione alla ONLUS fondata dal triestino. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: press@handytrike.eu.

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