Dopo il grande interesse dello scorso anno, è in programma per sabato 6 e domenica 7 settembre a Lizzano in Belvedere, in provincia di Bologna (Hotel Montepizzo, Piazza Don A. Montanari, 1), la seconda edizione del laboratorio denominato La farfalla sulla pelle, appuntamento voluto per rispondere alle richieste delle famiglie su come intervenire in relazione ai bisogni di sessualità dei giovani con deficit.
Promosso da Nicola Cuomo, responsabile dell’insegnamento di Pedagogia Speciale al Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna, in convenzione con l’Associazione di Promozione Sociale De@Esi e la Fondazione CondiVivere, il laboratorio affronterà in particolare il tema della sessualità nei ragazzi con deficit cognitivi, avvalendosi anche della presenza di Lorenzo Fumagalli e Barbara Soluna, che da anni esercitano all’estero la professione di “assistenti sessuali”.
«Fumagalli e Soluna – spiega Nicola Cuomo – entreranno nelle intime esperienze, affrontando gli impliciti e gli espliciti da loro raccontati e descritti, dando vita, più che a un convegno, a un evento intimo e ristretto, un incontro che intende fornire serietà e rigore agli spesso superficiali e cronachistici articoli che appaiono sulla stampa e alle esperienze divulgate in internet circa la figura professionale dell’“assistente sessuale”».
Nella due giorni emiliana, dunque, il taglio sarà per lo più quello del libero confronto tra famiglie, operatori e “assistenti sessuali”, arricchito dalla concretezza delle testimonianze e senza alcuna gerarchia tra chi dirà “cosa fare” e chi imparerà “come fare”, continuando in tal senso l’esperienza avviata lo scorso anno.
«La farfalla sulla pelle – sottolinea ancora Cuomo – intende mettere al centro Persone che devono scoprire la sessualità con l’aiuto educativo degli altri, per evitare i rischi di confonderla con uno stato di disorientamento esistenziale, indipendentemente dal fatto che la percepiscano quale esperienza piacevole o spiacevole. Il tema della sessualità verrà affrontato facendo riferimento ai deficit cognitivi, laddove non vi sono solo impedimenti fisici, quanto piuttosto impedimenti e pregiudizi ben più profondi, legati al diritto di esercitare la libertà in condizione di non riconoscimento della propria volontà e intenzionalità».
Da segnalare infine che durante l’imminente laboratorio si porranno anche le basi per un Master – in fase di organizzazione sempre presso Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna – finalizzato a determinare professionalità nell’àmbito della sessualità, coniugando tale possibilità alle garanzie giuridiche. A tale proposito, l’iniziativa sarà aperta anche a quelle figure professionali che operano nel settore giuridico e che hanno responsabilità di amministratori di sostegno. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Nicola Cuomo (nicola.cuomo@unibo.it); Alice Imola (alice.imola@unibo.it).