«In questi giorni, alunni e studenti dalle scuole elementari alle superiori stanno tornando sui banchi. Quest’anno, più che in passato, l’avvio del nuovo anno scolastico presenta una serie di incognite rispetto alla possibilità per bambini e ragazzi con disabilità di frequentare fin dall’inizio e senza interruzioni tutto l’anno scolastico. La cosiddetta “Legge Delrio” [Legge 56/14, “Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle Province, sulle unioni e fusioni di Comuni”, N.d.R.], che stabilisce il riordino delle competenze per le Province, mette a rischio i servizi essenziali per questi ragazzi: trasporto, assistenza alla comunicazione, assistenza educativa».
Lo scrivono i responsabili del Gruppo Intesa Associazioni Disabili della Provincia di Lodi, in una nota condivisa anche dalla LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nella quale tornano ancora una volta a sollevare i problemi che potrebbe causare agli alunni con disabilità la Legge di riorganizzazione delle Province, questione di cui già ci eravamo occupati nei mesi scorsi.
C’è per altro un fatto specifico che viene denunciato dall’organizzazione lodigiana: «È di questi giorni – viene infatti sottolineato – la notizia che in Provincia di Lodi ci sarà “una riduzione dell’8%” del servizio di assistenza agli studenti con grave disabilità. A comunicarlo a un quotidiano locale è stato il commissario straordinario Cristiano Devecchi [la Provincia di Lodi è commissariata dal 1° luglio scorso, N.d.R.]. Si tratta senza dubbio di un’affermazione rassicurante rispetto alla notizia riportata qualche giorno prima, in cui si parlava di un dimezzamento delle ore rispetto all’anno precedente e tuttavia ci rammarica notare come il commissario Devecchi non abbia speso nemmeno una parola sul dovere degli Enti Pubblici di tutelare (di più, meglio, ancora) le persone con disabilità e le loro famiglie. Per mancanza di fondi si riducono, magari di poco, i servizi. Magari non avverrà oggi, ma tra qualche mese. Ma fino a quando sarà accettabile l’erosione dei servizi e il frazionamento dei diritti?».
«Bisogna avere e tendere – prosegue la nota – al massimo previsto dalle leggi, che altro non è che semplicemente il giusto. E quando la legislazione cambia nel verso del risparmio, bisogna lottare per tornare alla situazione umanamente migliore. Per mancanza di fondi si riduce continuamente, magari non in questo caso specifico, ma domani è probabile che lo sia».
«Vorremmo dunque cogliere l’occasione – concludono i responsabili del Gruppo Intesa di Lodi – per esortare tutte le persone coinvolte in questa fase delicata, Enti, figure private, stampa e in particolare le famiglie (la vera risorsa per comprendere la reale situazione), a confrontarsi con le Associazioni sul territorio, affrontando queste tematiche fondamentali con le maggiori energie possibili, per trovare le risposte ai diritti fondamentali delle persone con disabilità». (S.B.)
Ringraziamo la LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) per la segnalazione.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@ledha.it.
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