È un’odissea senza fine, a quanto pare, quella delle persone con disabilità che viaggiano in treno. Infatti, dopo la vicenda da noi denunciata nei giorni scorsi riguardante Massimo Vettoretti, persona non vedente e presidente dell’UICI di Treviso (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), letteralmente “abbandonato a se stesso” in una stazione del veneto priva di assistenza, altre notizie non certo confortanti arrivano questa volta dalla Liguria, ed esattamente da Rapallo, in provincia di Genova.
Non usano mezzi termini Roberto Mattioli e Antonio Cucco, in rappresentanza, quest’ultimo dell’ASPAL (Associazione Paratetraplegici Liguria) e della FISH Liguria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nel descrivere la situazione della stazione di Rapallo: «Un ascensore nuovo, ma non funzionante, una biglietteria intasata con lunghe code di attese sotto il sole, una stazione dove un disabile in carrozzina non può né partire né arrivare, perché, nonostante le promesse di un anno fa, non è stato ancora trovato un carrello elevatore adeguato per far salire le carrozzine sui treni. Mancano inoltre gli scivoli e il benché minimo accesso facilitato per chi ha problemi di deambulazione».
Eppure, come sottolineano i rappresentanti delle Associazioni liguri, l’interesse da parte di Trenitalia e delle Istituzioni, almeno a parole, non è certo mancato, se è vero che – oltre alle citate promesse di un anno fa – qualche mese fa, in aprile, e anche più recentemente, il 27 agosto, a visitare la stazione di Rapallo sono arrivati, insieme al sindaco Carlo Bagnasco, anche Enrico Vesco, assessore regionale ai Trasporti e i dirigenti per la Liguria di Trenitalia, senza che però nulla di concreto sia poi seguito.
L’occasione di fine agosto, tuttavia, è stata colta al volo dalle Associazioni di persone con disabilità, innanzitutto per riaffermare che «di fronte a una situazione vergognosa e umiliante come questa, indegna di una società civile e a cui nessuno sembra prestare attenzione e fornire adeguata soluzione, i cittadini con disabilità non possono più aspettare».
Ma non solo. Anche al Sindaco, all’Assessore Regionale e a Trenitalia sono stati infatti consegnati l’esposto-denuncia e il reclamo già inviati in precedenza all’Autorità di Regolazione dei Trasporti, che risulta competente in materia, dopo la recente approvazione del nuovo regolamento che tutela i passeggeri contro i disservizi del trasporto ferroviario (come da Decreto Legislativo 70/14), nella fattispecie garantendo e punendo «il mancato accesso al trasporto ferroviario dei disabili e delle persone con mobilità ridotta […], con una sanzione amministrativa pecuniaria di 500 euro per ogni giorno di ritardo e sino ad un massimo di 100.000 euro» (Decreto Legislativo 70/14, articolo 16)».
A questo punto, purtroppo, non ci resta che ribadire quanto avevamo scritto chiudendo l’articolo di qualche giorno fa, dedicato alla vicenda accaduta in provincia di Treviso: Ferrovie e disabilità, siamo ancora all’“anno zero”? Molto probabilmente no, e tuttavia, specie quando non si parla di costosi convogli ad alta velocità… (Stefano Borgato)
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