Il 17 settembre scorso, Marco Vernola, giovane ricoverato a causa di un incidente in moto all’Istituto Riabilitativo Montecatone – la nota struttura di Imola (Bologna), specializzata nella cura e nella riabilitazione di persone con lesione midollare e/o grave cerebrolesione – ha svolto l’Esame di Maturità in Sessione Straordinaria, in collegamento tramite Skype con la Commissione dell’Istituto Tecnico Aeronautico Euclide di Bari.
Le veci di Commissario, all’interno della struttura emiliana, sono state svolte dalla professoressa Giulia Bassi, coordinatrice a Montecatone del Progetto Scuola in Ospedale*, e dal professor Marcello Molinari, con la collaborazione dell’assistente Gabriella Begni, dell’Istituto Scappi di Castel San Pietro Terme, per le pratiche burocratiche.
Si tratta di un evento di particolare importanza perché è stata la prima esperienza di Esame di Maturità in Sessione Straordinaria svoltasi completamente in videoconferenza e senza la presenza fisica della Commissione della scuola di appartenenza. «Un caso unico che farà scuola – ha commentato da Bari la professoressa Daniela Paparesta, presidente di Commissione -; l’alternativa sarebbe stata portare la Commissione in Ospedale da Marco».
«Sono stato felicissimo – dice lo stesso Vernola – per esserci riuscito, per il supporto dei professori, dei professionisti e dei volontari di Montecatone, che hanno messo a disposizione tutto il possibile per premettermi di sostenere l’Esame».
Prepararsi per questo esame, in un momento particolare della propria vita come quello che sta vivendo Marco, non è certo semplice. «Studiare è stato molto difficile e particolare – conferma – perché qui la testa per lo studio non c’è, pensavo ad altro, nel rimettermi. È stato come avere la testa divisa in due, metà rivolta allo studio e metà al fatto che devo riprendermi fisicamente fin dove posso».
Ma Marco, oltre ad essere consapevole che spesso i progetti futuri si devono rivedere, è anche un giovane molto positivo, già calato nella sua nuova situazione «In effetti – dice – i progetti futuri sono cambiati e non avendo più l’uso delle gambe, penso di continuare gli studi in Ingegneria Meccanica o Psicologia».
A conclusione della prova, poi, vi è stata anche una bella sorpresa, ovvero gli amici di classe. «Non mi ero accorto di loro – racconta Marco -, e così, una volta finito l’esame, si sono avvicinati e mi hanno salutato, ringraziandomi per avere sostenuto anch’io la prova. È stata una cosa bellissima perché li ho sentiti più vicini».
Da ricordare che per preparare il tutto, vi è stato un fitto scambio di documenti via posta elettronica certificata e un’intensa collaborazione, sia dal punto di vista professionale che umano, tra la Scuola Euclide di Bari e gli operatori coinvolti nella struttura di Montecatone: educatori, assistenti sociali, medici, case manager, infermieri, terapisti, operatori socio sanitari, informatici e per finire volontari. «Quello della “Scuola in Ospedale” – sottolinea a tal proposito Augusto Cavina, presidente dell’Istituto Montecatone – è un elemento essenziale del percorso riabilitativo globale offerto nella nostra struttura. Colgo dunque l’occasione per ringraziare le Istituzioni Scolastiche che da anni garantiscono questo prezioso servizio». (C.C.)
*Il Progetto “Scuola in Ospedale” consente ai ragazzi ricoverati all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola, che non possono frequentare la scuola territoriale di appartenenza, di continuare gli studi. Gli alunni iscritti alle elementari e alle medie vengono supportati dall’Istituto Comprensivo 6 di Imola, mentre quelli delle superiori sono affidati a insegnanti dell’Istituto Scappi di Castel San Pietro Terme, scuola polo regionale per il progetto stesso.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Claudia Corsolini (corsolini@montecatone.com).