Pochi giorni fa, a Cosenza, è morto un bambino con disabilità per soffocamento da corpo estraneo. Si tratta dell’ennesima vittima del non sapere, dopoché, nell’estate scorsa, altri casi analoghi si erano verificati [nel box in calce, riportiamo alcuni riferimenti, N.d.R.].
In generale la statistica parla di cinquanta bambini all’anno che muoiono per soffocamento mentre sono in casa, nelle mense scolastiche, nei luoghi di ristorazione, nei centri commerciali. L’adulto che sta con loro, non conoscendo le manovre corrette da praticare (e approvate da linee guida internazionali), si affida ai detti popolari, che riportano azioni le quali, molte volte, peggiorano la situazione.
Quando nacque il mio secondogenito, pensai che nulla di grave mi sarebbe più potuto accadere perché avevo già “esperienza” e le criticità le avrei sapute affrontare senza problemi. Invece non fu così e se non fosse stato per un video visto casualmente in internet, mio figlio sarebbe morto all’età di 2 anni per un’ostruzione completa delle vie aeree, causata da un boccone di cibo. La mia storia venne anche raccontata dal noto programma televisivo Superquark, nell’agosto dello scorso anno.
È un costo altissimo la vita di un bambino! E su questo si dovrebbe riflettere. Tante tragedie si potrebbero evitare con la conoscenza di semplici manovre. Mancano, del resto, norme specifiche sulla gestione del “cibo pericoloso” nelle mense scolastiche e nei luoghi di ristorazione in genere.
Il mondo della politica possa dunque urgentemente riflettere su tutto ciò, senza procrastinare ulteriormente la presa in carico del problema. Bisogna produrre una normativa che possa sostenere l’intera società a “dare vita”. Non c’è più tempo da perdere, i bambini continuano a morire e non possiamo più dire che “era inevitabile”.
La prevenzione e il primo soccorso pediatrico possono dar modo non solo di salvare una vita, ma anche di ridurre al massimo le possibili invalidità derivanti dal soffocamento: e va da sé che investire sulla vita abbasserà i costi sociali futuri.
Dal canto suo, un team eterogeneo di persone – consapevole dell’importanza della partecipazione attiva alla vita politica nell’interesse della collettività – si mette a disposizione per sostenere il lavoro legislativo e dare chiarimenti sui vari aspetti della materia in questione.
Questo team è formato da Marco Squicciarini, medico e fondatore del sito «Manovre Disostruzione Pediatriche.com»; Dario Gregori, professore associato e responsabile dell’Unità di Biostatistica, Epidemiologia e Salute Pubblica all’Università di Padova, coordinatore del Registro Internazionale Susy Safe (Surveillance System on Foreign Body Injuries in Children); Solidea Baldas di Prochild ONLUS, project manager del Progetto Internazionale Susy Safe; Alberto Ferrando, pediatra di famiglia, fondatore dell’APEL (Associazione Pediatri Liguri) e del sito «Apel-Pediatri.org» (contenente filmati a livello nazionale sulla distruzione), oltreché coordinatore della Pediatria di Famiglia della Manovra di Disostruzione a livello ligure; Mirko Damasco, istruttore per le Manovre di Disostruzione Pediatriche e fondatore dell’Associazione Salvagente Monza; la sottoscritta, cittadina attiva, mamma.
…E non scordiamoci nemmeno mai che l’integrazione scolastica delle persone con disabilità passa anche attraverso una vera presa di posizione della politica sulla somministrazione dei farmaci salvavita a scuola.