
«I volti sono ricordi che deridono il passato / i volti sono una pozione chimica nella quale circolano le domande / i volti sono lingue senza alfabeto / i volti sono lettere che restano chiuse»: questi splendidi versi della poetessa irachena Amal al-Juburi presentano al meglio la galleria fotografica di donne con disabilità e non, voluta dal Gruppo Donne UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), tramite l’iniziativa lanciata qualche tempo fa con il nome di Che ti sei messa in testa? (se ne legga anche la nostra presentazione).
«L’inclusione – scrivono dal Coordinamento del Gruppo, esprimendo un concetto largamente condivisibile – non può lasciare fuori il corpo!». E nella fattispecie, aggiungiamo, i volti, corredati però da un particolare in testa (un cappello, un’acconciatura strana, un fermaglio per capelli e altro), come era stato chiesto, nel motivare il nome stesso dell’iniziativa.
E allora buona visione anche ai nostri Lettori di queste immagini, un bel modo in più di “pensare inclusivo”. (S.B.)
Le immagini che compongono la galleria di Che ti sei messa in testa? sono liberamente visionabili nella sezione del Gruppo Donne, all’interno del sito nazionale UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare).
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: gruppodonne@uildm.it.
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