«Le persone con disabilità hanno il diritto di conoscere con chiarezza e senza ambiguità quali siano i dispositivi cui hanno effettivamente diritto, senza sottoporsi a umilianti mercanteggiamenti per sapere se un determinato prodotto può essere ottenuto gratuitamente oppure no, oppure tra quali modelli di ausilio sia possibile effettuare la scelta».
Lo ha dichiarato Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, a margine dei lavori del convegno tenutosi nei giorni scorsi al Senato, intitolato Disabilità e Diritti. Aggiornare subito il Nomenclatore, incontro promosso dalla Commissione Diritti Umani di Palazzo Madama, presieduta dal senatore Luigi Manconi, insieme al CSR (Commissione di Studio e Ricerca Ausili Tecnici per Persone Disabili) (se ne legga anche la nostra ampia presentazione).
Nei mesi scorsi, Filomena Gallo aveva incontrato insieme a Gilberto Corbellini, consigliere generale dell’Associazione Coscioni, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, inviando successivamente a quest’ultima una nota tecnica a firma di Gustavo Fraticelli, già co-presidente dell’Associazione Coscioni, Maria Teresa Agati, presidente del CSR, Marcello Crivellini, docente di Analisi e Organizzazione di Sistemi Sanitari al Policlinico di Milano e della stessa Gallo, con una serie di proposte per la revisione del regolamento dell’assistenza protesica, vale a dire per l’aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e del Nomenclario Tariffario delle Protesi e degli Ausili, risalente, quest’ultimo, all’ormai superatissimo Decreto Ministeriale 332/99. Il tutto per consentire innanzitutto – e “a costo zero” – l’eliminazione di quasi tutte quelle «forniture difformi, “discrezionali” e incontrollabili in quanto ad appropriatezza e congruità» che, secondo l’Associazione Coscioni, «costituiscono il vulnus più appariscente e grave dell’attuale sistema».
«Anche durante il recente convegno al Senato – conclude Gallo – il nostro co-presidente Marco Gentili ha rivolto un appello al presidente del Consiglio Renzi perché si arrivi rapidamente a un nuovo Nomenclatore. Basta infatti leggere lo stesso Decreto Ministeriale 332/99, all’articolo 11, in cui si scrive che quel documento “è aggiornato periodicamente […], e, comunque, con cadenza massima triennale, con la contestuale revisione della nomenclatura dei dispositivi erogabili”, per capire che in questo àmbito lo Stato Italiano è fuorilegge e a pagarne le conseguenze sono le persone con disabilità. In tal senso, il Presidente del Consiglio ha recentemente procrastinato la questione al prossimo mese di dicembre. Ma sarà davvero la volta buona o si trattera dell’ennesima presa in giro, come già è accaduto con tutti i Governi precedenti?». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa Associazione Luca Coscioni (Valentina Stella), valentina.stella@associazionelucacoscioni.it.