Si accende una luce per le persone con autismo del Trentino

Il 25 ottobre, infatti, si avrà a Coredo in Val di Non (Trento) la posa della prima pietra del Centro Sebastiano, struttura che diventerà un punto di riferimento per il Trentino, offrendo a molte famiglie in grave difficoltà alcune concrete opportunità di crescita e integrazione. Si tratta di un progetto della Fondazione Trentina per l’Autismo, nata per promuovere iniziative volte a migliorare la qualità di vita delle persone con autismo di ogni età

Immagine in ombra di un uomo su una montagna che tende la mano a un altro più in basso«Dopo anni di duro lavoro, di confronto con la nostra Provincia e l’Assessorato alla Salute, ho il piacere di comunicare che sabato 25 ottobre alle 15 verrà posata la prima pietra del Centro Sebastiano a Coredo in Val di Non (Trento), struttura che sarà punto di riferimento per il Trentino in merito alla patologia autistica, pensata e costruita per dare risposta a molte famiglie in grave difficoltà. Dopo diversi anni di trattativa, dunque, una luce in fondo al tunnel dell’incertezza per molte ragazze e ragazzi autistici si sta accendendo e in tal senso un primo importante passo è stato fatto».
Lo sottolinea con grande soddisfazione Giovanni Coletti, presidente della Fondazione Trentina per l’Autismo, nata a Mezzolombardo (Trento), per essere uno strumento utile a favorire la realizzazione di progetti che migliorino la qualità di vita delle persone con autismo di ogni età, sostenendone le famiglie.

«La Casa Sebastiano – spiega Coletti, entrando nel dettaglio delle caratteristiche di tale struttura – sarà un centro aperto al territorio trentino, collegato alle molteplici attività avviate di pari passo, per dare una risposta integrata sulla qualità di vita delle persone che a noi fanno riferimento». «Un centro – aggiunge ancora il Presidente della Fondazione trentina – che si propone dunque di essere un punto di riferimento attivo, offrendo opportunità concrete di crescita e integrazione, da un’azienda agricola biologica ai laboratori per il lavoro, fino alle attività sportive e ludiche, tutti importanti traguardi da costruire insieme per una nuova visione di “persona con autismo attiva”».

«Noi genitori – conclude Coletti – vogliamo ringraziare le persone, le aziende e le Istituzioni, che ci hanno sostenuto, vale a dire il presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi e l’assessore alla Salute Donata Borgonovo Re, per la continuità di visione in merito a questa difficile patologia, insieme alla Giunta Provinciale tutta e al presidente del Consiglio Bruno Dorigatti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@fondazionetrentinaautismo.it.

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