Come avevamo ampiamente riferito alla fine di settembre, la manifestazione internazionale sull’accessibilità universale, denominata ZerObarriere. L’accessibilità conviene! (organizzata dalla Società Officina Rambaldi, insieme al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, al Consiglio d’Europa, a Federculture, all’European Network for Accessible Tourism, all’Europe-Design for All Europe, all’Institute for Human Centered Design di Boston, alla Regione Basilicata, al Comune di Matera e a molti altri partner, tra i quali, per citarne solo alcuni di ben noti ai nostri Lettori, l’International Council of Museums, Musei senza Barriere, l’Ente Nazionale dei Sordi, l’Associazione CulturAbile, MovieReading, l’Associazione Diritti Diretti e i portali ItaliAccessibile, PugliAccessibile e Viaggiare Disabili), si proponeva anche di elaborare un documento congiunto al cui interno prevedere che la città lucana diventasse la prima d’Europa ad inserire, all’interno della sua strategia politico-territoriale, l’accessibilità universale come paradigma di un nuovo modello di sviluppo.
Ebbene, quel documento è nato, si chiama appunto Manifesto di Matera, sintesi di quanto emerso dalle riflessioni dei numerosi esperti di accessibilità universale intervenuti alla due giorni in Basilicata e la città lucana – che nel frattempo, com’è noto, è diventata anche Capitale Europea della Cultura 2019 – lo ha già adottato.
A partire dall’evento di fine settembre, inoltre, si è costituito un network internazionale e permanente, per promuovere l’accessibilità e la cultura della progettazione inclusiva, con l’obiettivo di trasformare la “Città dei Sassi” in un volano per lo sviluppo turistico-culturale di tutte le realtà regionali, nazionali e internazionali.
«Si tratta di un progetto assai impegnativo – dichiara Simona Petaccia, presidente dell’Associazione Diritti Diretti, ONLUS attiva nel Comitato Tecnico-Scientifico di ZerObarriere – ma altrettanto importante per tutti. Il mio ringraziamento va certamente alla Società Officina Rambaldi, che l’ha reso possibile, e ai tanti professionisti coinvolti, per quello che assieme abbiamo fatto, stiamo facendo e faremo, sia a favore del turismo per tutti che del relativo sviluppo socio-economico del nostro Paese». (S.B.)
Ricordiamo ancora la disponibilità (sia in lingua italiana che in inglese) del Manifesto di Matera. Per ulteriori informazioni e approfondimenti, scrivere all’Associazione DirittiDiretti (info@dirittidiretti.it), che accoglie anche nuove, eventuali adesioni al progetto avviato in settembre a Matera.