Il Comune di Jesi ha risposto, ma ora attendiamo i fatti

Ha risposto subito, il Comune di Jesi, all’appello lanciato dall’ANGSA Marche (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), e anche dal nostro giornale, tramite il quale si erano chiesti chiarimenti e certezze, rispetto all’apertura del Centro Azzaruolo a struttura regionale per gli adulti con autismo, dopo anni di “dimenticanze” e ritardi. Prendiamo atto delle ampie rassicurazioni ricevute, ma attendiamo ora di vedere azioni concrete e rapide

Centro Azzaruolo di Jesi (Ancona)

È nell’auspicio di tutti che sia il taglio delle erbacce l’unico problema della struttura per persone adulte con autismo, che dovrebbe finalmente sorgere a Jesi

«Chiediamo al Comune di Jesi i dovuti chiarimenti, nonché certezze rispetto ai tempi di apertura del Centro a struttura regionale per gli adulti con autismo, che già da molti anni avrebbe dovuto sorgere e che invece, a giudicare dal suo stato, come testimoniano alcune immagini da noi realizzate tutto sembra tranne che vicino all’apertura».
Era stato questo l’appello – del tutto condiviso dal nostro giornale – lanciato pochi giorni fa da Antonella Foglia, presidente dell’ANGSA Marche (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), quando cioè avevamo appunto raccontato la lunga storia di “dimenticanze e ritardi” riguardanti il Centro Azzaruolo a struttura regionale per gli adulti con autismo, non ancora sorto a Jesi (Ancona), nonostante i tanti impegni ufficiali, gli atti legislativi e i finanziamenti.

Ebbene, non si è fatta attendere – e ne abbiamo apprezzato la sollecitudine – la risposta del Comune di Jesi, nella quale si sottolinea che «questa Amministrazione ha preso in carico anche tale problematica lasciata a metà con l’obiettivo di risolverla definitivamente». Dando quindi «seguito al doppio impegno assunto dal Consiglio comunale – nell’ottobre 2013 per il completamento della struttura e lo scorso febbraio per l’inserimento dell’opera nel piano delle opere pubbliche del 2014 – la Giunta comunale ha approvato il progetto definitivo per gli ultimi interventi volti ad ottenere l’agibilità, vale a dire la realizzazione dell’ascensore e delle opere esterne come l’impianto fognario e l’illuminazione. Il progetto definitivo, predisposto dall’ing. Francesco Pieretti per una spesa di 90 mila euro, è interamente finanziato».
«Pertanto – si sottolinea ancora – l’Area Servizi Tecnici potrà subito individuare, tramite gara, la ditta a cui saranno affidati i lavori che non sono particolarmente complessi e dunque si completeranno all’inizio del 2015. La Giunta comunale, con lo stesso atto, ha anche disposto di procedere prossimamente all’acquisizione dell’area agricola circostante prevista nel progetto preliminare».
Né manca, in conclusione, un riferimento alle immagini diffuse dall’ANGSA Marche (una è qui sopra riportata), rispetto alle quali il Comune di Jesi ha voluto precisare che «al di là dell’erba non tagliata all’esterno, la struttura è perfettamente integra ed assolutamente funzionale non appena terminate le opere suddette».

Prendiamo dunque atto di questa risposta e tuttavia ci allineiamo anche questa volta alle ulteriori precisazioni dell’ANGSA Marche, soprattutto nel chiedere – dopo tanti rinvii – date precise e al tempo stesso l’individuazione delle responsabilità che hanno portato a quegli intollerabili ritardi.
Oltretutto, puntualizza l’Associazione, «le opere essenziali individuate dal Comune di Jesi, cioè l’impianto fognario, l’ascensore, la sistemazione esterna, l’illuminazione e l’adeguamento delle finestre (non menzionato, ma necessario), erano già state considerate come opera prioritaria, e quindi urgente, nel 2013!». «Pertanto – prosegue la nota dell’ANGSA marchigiana – sarebbe importante avere, già in questo mese di novembre, una precisa assicurazione sulla data prevista dell’attivazione effettiva, considerando quindi anche i tempi per ottenere l’autorizzazione al funzionamento. Da troppo tempo, infatti, le famiglie attendono l’avviamento del Centro Azzaruolo e ci impegneremo con tutte le nostre forze sia per evitare ulteriori ritardi, sia per l’accertamento delle responsabilità che hanno determinato un intollerabile ritardo nell’attivazione».
«Per quanto riguarda infine l’affermazione che “la struttura è perfettamente integra” – si conclude – non abbiamo avuto modo di poter verificare, in quanto, finalmente e con nostro sollievo, l’area è stata recintata, dopo tanto tempo di esposizione ad atti vandalici di ogni genere. Ci auguriamo vivamente che questa bella struttura lasciata disabitata per tanti anni abbia resistito al fisiologico deterioramento operato dal passare del tempo, e che possa diventare una casa confortevole. Siamo ottimisti, ma per essere certi, abbiamo la legittima necessità di verificare con i nostri occhi». (Stefano Borgato)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: angsamarche@libero.it.

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