Rosalba ama Danilo, un giovane che dovrà trascorrere molti anni in carcere. Per alleviargli la sofferenza della detenzione, gli scrive quotidianamente una lettera, dolce, appassionata, lirica, ma tradurre in parole i sentimenti non le riesce facile e ricorre quindi all’aiuto di Katia, l’amica del cuore, giovane donna con disabilità in carrozzina. Katia è quindi un “suggeritore d’amore”, proprio come il celebre Cyrano de Bergerac, dando il via a un gioco che ben presto si rivelerà pericoloso…
Parte così la storia di Dalla vita in poi, film italiano del 2010, diretto da Gianfrancesco Lazotti e interpretato, tra gli altri, da Cristiana Capotondi, Filippo Nigro e Nicoletta Romanoff, che verrà proiettato sabato 22 novembre a Pavia (Santa Maria Gualtieri, Piazza della Vittoria, ore 21), nell’àmbito del Festival dei Diritti 2014, promosso dal locale Centro Servizi Volontariato e dedicato quest’anno al tema della Felicità.
A organizzare la serata è stato il Comitato di Coordinamento Pavese per i Problemi dell’Handicap (referente per la Provincia di Pavia della LEDHA, la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità, che è a propria volta la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che con questo film e il successivo dibattito, punterà a ribaltare la convinzione diffusa che considera le persone con disabilità come degli “infelici”, evidenziandone invece le potenzialità. «Siamo così sicuri – ricorda infatti Katia Pietra del Comitato Pavese – che una condizione di disabilità renda infelici, tanto da potere usare questo termine come sinonimo e darlo per scontato? Ne rifletteremo insieme il 22 novembre». (S.B.)
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