Dal 30 ottobre al 2 novembre scorsi, si sono svolti a Barcellona, e nella vicina Calella, gli Jocs Special Olympics, evento di alto livello inclusivo e culturale, riguardante il noto movimento internazionale dello sport praticato dalle persone con disabilità intellettiva – Special Olympics, appunto – che oltre alle delegazioni di Catalogna e Spagna, ha potuto contare su quelle di Argentina, Cile, Etiopia, India, Inghilterra, Israele, Portogallo, Svizzera e anche su quella dell’Italia. Quest’ultima ha vissuto anche un momento istituzionale, quando è stata ricevuta, presso la Casa degli Italiani di Barcellona, dal console generale d’Italia Stefano Nicoletti.
Atletica, badminton, calcio a 5, ginnastica ritmica, hockey sull’erba, nuoto, palla a mano, pallacanestro, ping pong, tennis e vela, sono state le discipline praticate tra Barcellona e Calella, e gli Azzurri sono stati impegnati in quelle della ginnastica ritmica (Special Team Prato, con le ginnaste Elisa Kerkenbush, Maria Chiara Scuccimarra, Angela Magni, Sara Iannelli, Chiara Barontini, Caterina Paolieri ed Eleonora Calabrese, le istruttrici Diletta Pagnini e Lia Elena Masi e il capodelegazione Umberto Spinelli) e del tennis (Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo Tennis Monza, con Alberto Meroni, Matteo Cattaneo Citterio, Paola Lazzarini e Stefano Taccone, il coach Giancarlo Molgora, l’accompagnatrice Marta Lazzarini e il capodelegazione Carlo Lazzarini).
«E tuttavia – sottolinea Carlo Lazzarini, uno dei capidelegazione – per i nostri Atleti non è stato solo sport, ma anche un momento di aggregazione e condivisione con quelli di altre nazioni, ad esempio con la visita al Museo del Camp Nou, il celebre impianto dove gioca il Barcellona Calcio, partner ufficiale e sponsor dell’evento».
«Tutta la delegazione azzurra – aggiunge Lazzarini – ha avuto sempre il supporto e la compagnia dei Volontari, “anima” di Special Olympics, sia sui campi di gioco che durante i trasferimenti e i momenti di svago». «Gli Atleti – conclude – hanno dimostrato la loro preparazione, conseguendo ottimi risultati, ma al di là della performance sportiva e della preparazione tecnica, la loro vittoria è stata quella di vivere con gioia questa esperienza internazionale, condividendo momenti sportivi e di svago con Atleti di altre nazioni, in piena autonomia». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: redazione@specialolympics.it.
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