Già nei giorni scorsi – come avevamo riferito – la Campagna Trasparenza e diritti e il CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela) avevano denunciato che in àmbito di strutture dedicate alla persone non autosufficienti, la Regione Marche, «pur tenendo aperto un Tavolo di Confronto con le varie organizzazioni locali, sta nel frattempo concludendo accordi con i soli gestori, sancendo la fine delle piccole comunità, puntando a inserire tante persone, con bisogni diversi, nella stessa struttura, e rilanciando di fatto l’istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti».
Ebbene, a quanto pare ora si è arrivati a un vero e proprio “strappo”, come si legge in una nota diffusa sempre da Trasparenza e diritti e dal CAT Marche, secondo le quali «la Giunta Regionale ha deciso, assumendosi una gravissima responsabilità, di consumare uno strappo fortissimo con le associazioni di volontariato e di tutela, decidendo, con una forzatura senza precedenti, di approvare quell’accordo sottoscritto la scorsa settimana con gli enti gestori. Mentre infatti il Tavolo di Confronto, istituto a seguito delle proteste di tante organizzazioni alla fine del 2013 [ci si riferisce alla grande manifestazione promossa ad Ancona il 29 novembre 2013 della quale si legga ampiamente nel nostro giornale, N.d.R.], veniva tenuto all’oscuro dei provvedimenti in discussione, Regione ed enti gestori trattavano su standard, tariffe e modalità applicative degli interventi e ora la Regione stessa sceglie lo scontro, portando, furtivamente, l’accordo all’approvazione della Giunta Straordinaria di oggi, 25 novembre».
Uno solo, infatti, è il punto all’ordine del giorno della riunione straordinaria di Giunta Regionale convocata appunto per oggi, 25 novembre, ovvero la ratifica con Delibera dell’accordo raggiunto con gli enti gestori (ANASTE-Associazione Nazionale Strutture Terza Età; ARIS-Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari; AIOP-Associazione Italiana Ospedalità Privata; Coordinamento Cooperative Sociali; Comitato Gestori Strutture Assistenziali Senza Scopo di Lucro).
«Per le nostre organizzazioni – dichiarano da Trasparenza e diritti e dal CAT Marche – il comportamento della Regione Marche non può che configurarsi come una provocazione. Dismesse infatti le vesti delle “colombe” indossate durante e dopo la manifestazione del 26 novembre 2013, il presidente della Regione Spacca e l’assessore alla Salute Mezzolani, nell’indifferenza dell’intero Consiglio Regionale e supportati dal direttore del Servizio Salute Ciccarelli, hanno voluto chiudere la partita contro gli utenti e le associazioni che ne rappresentano gli interessi. Pesanti sono le ripercussioni, come innumerevoli volte le nostre organizzazioni hanno denunciato, dell’applicazione di questi provvedimenti [il riferimento, in questo caso, è alle contestatissime Delibere di Giunta Regionale del 2013 n. 1011/13 e n. 1195/13, N.d.R.], che, lo ricordiamo ancora una volta, riguardano almeno 15.000 persone: standard così bassi da impedire la copertura dei turni, chiusura, nei fatti, delle piccole comunità, abbassamento della qualità in migliaia di posti, aumento degli oneri a carico degli utenti e dei Comuni».
«Con l’approvazione della Delibera – è la conclusione – e insieme ai firmatari dell’accordo (molti dei quali gestori di una fetta di servizi non toccati dal provvedimento) e di chi sapendo non ha fatto nulla, la Regione si assume una grandissima e pesantissima responsabilità, un fatto troppo grave perché rimanga senza conseguenze». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: trasparenzaediritti@gmail.com; segreteriacatmarche@gmail.com.
Alla Campagna Trasparenza e diritti (lanciata nel 2012 nelle Marche) e al CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela), aderiscono decine e decine di organizzazioni della Regione, impegnate in àmbito di servizi sociosanitari rivolti a persone con grave disabilità e con patologie croniche, a persone non autosufficienti, con demenza e a malati psichiatrici.
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