«Sospensione di quelle Delibere con atto formale comunicato all’ASUR [Azienda Sanitaria Unica Regionale, N.d.R.] fino alla definizione della nuova regolamentazione; riapertura del confronto oltre che sulla 1011 anche sulla 1195, riguardante gli oneri a carico della sanità e del sociale (utenti e Comune). Sono risultati importanti quelli raggiunti dalla nostra Campagna».
È questo il soddisfatto commento dei promotori della campagna marchigiana Trasparenza e diritti, sui risultati della grande manifestazione promossa il 26 novembre scorso ad Ancona, insieme al CAT Marche (Comitato Associazioni Tutela) – organizzazioni cui aderiscono un’ottantina tra Associazioni, Cooperative e anche Enti Locali – per ottenere il ritiro appunto di quelle contestatissime Delibere prodotte nell’estate scorsa dalla Giunta Regionale (1011/13 e 1195/13) e per «battersi in generale contro ogni forma di istituzionalizzazione delle persone non autosufficienti», perché «la Sanità Regionale non può fare cassa sui più deboli».
«La Delibera 1011/13 – si leggeva in particolare nel documento che aveva accompagnato il lancio della manifestazione – porta a un inaccettabile ritorno al passato, proponendo come modello la creazione di grandi contenitori indifferenziati. Strutture da non meno di venti posti (modulo) accorpate tra loro ed indifferentemente rivolte a persone con demenza, disabili, anziani non autosufficienti, persone con disturbi mentali. Interessa la qualità di vita, il rapporto con il territorio, una prospettiva inclusiva degli interventi? A cosa, o a chi, è utile la concentrazione delle persone utenti dei servizi in strutture di questo tipo? La Delibera 1195/13 stabilisce poi che in alcuni servizi per persone con disabilità grave, anziani non autosufficienti e persone con disturbi mentali, le tariffe a carico di utenti e Comuni siano aumentate, rispetto alle indicazioni nazionali, con corrispondente diminuzione delle quote a carico della Sanità Regionale e con il rischio concreto di rendere impossibile l’accesso a servizi essenziali. È accettabile una prospettiva di questo tipo?».
Si tratta di questioni, vale la pena ricordarlo, che hanno portato nei mesi scorsi a dure prese di posizione anche ben oltre la stessa Regione Marche, ad esempio da parte della FISH Nazionale (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) o da ENIL Italia (European Network on Independent Living).
Ebbene, in occasione della protesta del 26 novembre, le organizzazioni avevano incontrato sia il presidente della Regione Gian Mario Spacca, sia l’Assessore Regionale alla Sanità Almerino Mezzolani, e quest’ultimo, come detto inizialmente, ha dichiarato che «i contenuti delle Delibere 1011 e 1195 non avranno efficacia fino all’entrata in vigore della nuova», ciò che dovrebbe anche essere notificato attraverso una comunicazione formale a tutti i soggetti interessati dai provvedimenti in questione.
Da ultimo, ma non ultimo, la Regione ha anche assicurato la massima disponibilità a prendere in considerazione le richieste della Campagna Trasparenza e diritti e del CAT e ad approfondire l’argomento con tutte e sedici le Associazioni coinvolte nei Tavoli Regionali di Confronto sulle aree della residenzialità extraospedaliera e sociosanitarie, per gli anziani, la salute mentale e la disabilità, Tavoli istituiti tramite la Delibera 1260/13 del 9 settembre e già avviati.
Soddisfazione, dicevamo dunque, per una prima “battaglia” vinta e tuttavia, come sottolineano con forza da Trasparenza e diritti, «l’obiettivo finale resta il cambiamento del “modello assistenziale” assunto dalla Delibera 1011/13 e la modifica della Delibera 1195/13 che carica per alcuni servizi sociosanitari in maniera impropria oneri sanitari su utenti e Comuni. Pertanto, il lavoro continua!». (S.B.)
Rispetto a quanto riferito nella presente nota, suggeriamo anche ai Lettori di accedere al sito del Gruppo Solidarietà, dove si possono trovare ampi e aggiornati approfondimenti sui vari aspetti della questione. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: trasparenzaediritti@gmail.com.
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