«Questo nostro nuovo ciclo di incontri narrativi ha al centro le persone che lavorano nel campo della disabilità. Il nome scelto è A fuoco spento perché ad accompagnare i racconti sono gli aperitivi di gastronomia fredda preparati dall’Angolo Bar della nostra Casa Museo dello Sguardo sulla Disabilità, ma anche per alludere, a livello metaforico, alla necessità di fermarsi un attimo, di provare a capire con alcuni operatori come stiano andando le cose nel sociale, soprattutto in questi tempi di crisi e di tagli al welfare. Di volta in volta, quindi, chiediamo ad alcune persone che lavorano nel campo della disabilità di raccontarci di loro, delle loro esperienze, tra l’aneddotica e la quotidianità di un SAISH [Servizio per l’Autonomia e l’Integrazione della Persona Disabile, N.d.R.], di un AEC [assistente educativo culturale, N.d.R.], di una casa famiglia o di un centro diurno. Ma anche di raccontarci delle loro altre passioni, del modo in cui sono riusciti o vorrebbero inserirle nella loro professione. In tal modo, i racconti diventano anche scambio di competenze, dialoghi e confronti con un saper fare che non necessariamente ha a che fare con la disabilità».
Così, a suo tempo, i responsabili della ONLUS romana Come un Albero avevano presentato il ciclo di incontri del giovedì, denominato appunto A fuoco spento.
Come un Albero, lo ricordiamo, è l’Associazione promotrice di un progetto musicale come quello dei Disabilié!, gruppo composto da operatori e utenti con disabilità intellettiva del SAISH del Comune di Roma e che ha anche realizzato un’iniziativa intelligente come quella della Casa Museo dello sguardo sulla disabilità e l’angolo bar della stessa, ciò di cui abbiamo di volta in volta riferito anche nel nostro giornale.
Gli incontri di A fuoco spento, dunque, proseguiranno giovedì 4 dicembre (ore 14-16), con un nuovo “aperitivo narrativo tra scambi di competenze, lavoro nel sociale e disabilità”, basandosi ancora una volta sul noto schema della trasmissione televisiva Le iene, ovvero con interviste doppie a un operatore e a un utente, che in diretta e senza censure rispondono alle domande, senza che ognuno abbia modo di ascoltare le risposte delle dell’altro.
Questa volta, inoltre, un ulteriore valore aggiunto sarà dato dalla proiezione della video-mostra fotografica intitolata Nulla su di Noi senza di Noi! e realizzata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), con l’obiettivo di raccontare come le persone con disabilità «vivevano ieri, vivono oggi e talora riescono anche ad essere protagoniste» e che si avvale anche degli scatti di grandi creatori d’immagine, come Gianni Berengo Gardin e Massimo Sciacca.
Il momento dedicato alla video-mostra è stato voluto in particolare da Stefano Onnis, l’etnoantropologo responsabile sia del progetto della Casa Museo che di quello dei Disabilié!, il quale ha voluto in tal modo sostenere la FISH nella campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi Persone, non pesi, in corso di svolgimento fino all’8 dicembre. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Stefano Onnis (esse.onnis@gmail.com).
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