La mostra-convegno HANDImatica di Bologna ha compiuto vent’anni! Si tratta del più duraturo e importante evento italiano dedicato alle persone con disabilità, ma quali sono state le novità dell’ultima edizione?
Va detto innanzitutto che HANDImatica è organizzata dalla Fondazione ASPHI (Avviamento e Sviluppo di Progetti per ridurre l’Handicap mediante l’Informatica), un’organizzazione non profit nata nel 1980, che quindi opera da oltre trent’anni per l’integrazione delle persone con disabilità nella scuola, nel lavoro e nella società, attraverso l’uso dell’ICT (Information and Communication Technology).
L’edizione di quest’anno della mostra-convegno – divenuta nel tempo un punto di riferimento su scala nazionale e un appuntamento imperdibile per tutti coloro che operano nel settore – si è tenuta dal 27 al 29 novembre a Bologna, nella sede dell’Istituto Aldini Valeriani Sirani [se ne legga anche la presentazione sul nostro giornale, N.d.R.], una scuola professionale i cui studenti si sono adoperati per il servizio d’ordine, le iscrizioni agli eventi, l’accoglienza dei visitatori alla reception e al guardaroba, presidiando gli info-point e le sale convegno.
Numerosi, anche questa volta, sono stati i visitatori – con disabilità e non – appartenenti al mondo della scuola, del lavoro e delle Istituzioni, che hanno potuto visionare e sperimentare le innovazioni tecnologiche per il supporto alla disabilità e seguire una serie di interessanti convegni, seminari, workshop e laboratori.
Una vetrina unica, quindi, a livello nazionale, e non solo per le novità che vengono proposte dalla tecnologia per l’autonomia, la scuola e il lavoro, la didattica e i progetti di inclusione sociale, ma anche per il suo essere una preziosa occasione di incontro, confronto e aggiornamento tra i maggiori esperti delle tematiche di accessibilità, usabilità e normative.
Quest’anno, tra l’altro, ricorreva il decennale della ben nota “Legge Stanca” sull’accessibilità – la Legge 4/04 (Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici) – e l’ASPHI ha invitato chi scrive a illustrare – nel corso di una presentazione completamente accessibile, sia cioè visibile che “ascoltabile” – il punto della situazione e le prospettive future per una persona non vedente, che per l’occasione rappresentava contemporaneamente due realtà, vale a dire quella legata alla vita associativa e quella di una lavoratrice nel settore informatico, e che dunque vive di persona le evoluzioni e i problemi tecnici e normativi dell’accessibilità digitale, dal punto di vista dell’utente e dello sviluppatore.
È importante, in questo momento, sottolineare il ruolo dell’AGID, l’Agenzia per l’Italia Digitale, che è finalmente divenuta il “braccio operativo” del monitoraggio dell’accessibilità, quanto lo è il FORMEZ per l’usabilità. Non si può infatti lasciare soltanto alle persone con disabilità e alle Associazioni il compito di vigilare sul vasto mondo del web pubblico, poiché esse non hanno gli strumenti per verifiche efficaci. Non dimentichiamo, poi, che molti utenti con disabilità non si ritengono all’altezza di valutare l’accessibilità, e che a causa di severe disabilità, essi non si soffermano a segnalare difficoltà tecnologiche, o addirittura si ritengono incapaci di navigare in una pagina web (magari mal fatta) o di utilizzare tecnologie troppo sofisticate.
Vanno quindi sottolineati l’impegno e il lavoro costante del CNR e del W3C [World Wide Web Consortium, consorzio che cerca di definire degli standard di sviluppo per il web, N.d.R.], per diffondere gli standard e offrire soluzioni alle non poche domande che arrivano dal mondo aziendale per l’accessibilità delle applicazioni web.
Importanti anche gli interventi di IBM, ALMAVIVA, Confindustria Digitale e Università Bicocca – tanto per citarne alcune – tra le entità sostenitrici di ASPHI, che hanno assunto molte persone con disabilità formate dall’ASPHI stessa, e che continuano a lavorare nella direzione dell’inclusione nel mondo lavorativo.
E ancora, è stato altrettanto utile scoprire a Bologna nuovi progetti, come quello dell’Università di Torino, per software aziendali accessibili, quello del Centro di Ricerca RAI, con un prototipo di TV rallentata per i più anziani, che ci ha offerto lo spunto per progetti tecnologici adatti a persone cieche e ipovedenti, nonché un’interessante web mail accessibile (VoiceMyMail) prodotta da Innoviú, una dinamica start-up sarda, personalmente testata e che sembra ben funzionare.
Concludiamo, in questa sede, sottolineando che sarebbe stato utile partecipare ad ognuna delle attività previste a HANDImatica 2014, ma non essendo possibile, abbiamo voluto selezionare ciò che poteva essere utile in particolare ai Soci dell’ADV [l’Associazione Disabili Visivi, di cui Stefania Leone è consigliera, N.d.R.], per i quali stiamo anche preparando un supplemento all’audiorivista «Radar», dedicato proprio a HANDImatica 2014.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: s.leone@almaviva.it.